Politica
14 Febbraio 2018
La candidata Pd: "Ci siamo sempre occupati di sisma, nella legge di bilancio emendamenti per rimettere in piedi i territori"

Boldrini lancia la sua candidatura a Poggio: “Questo è il collegio della ricostruzione”

di Redazione | 3 min

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di Martin Miraglia

Poggio Renatico. “Può sembrare strano inaugurare una sede elettorale in un circolo che esiste già ma questo è il senso: da continuità a un lavoro iniziato da tempo e proseguirlo mettendo le competenze e le persone migliori sul territorio”. È stata presentata così dal segretario provinciale dem Luigi Vitellio — a lui è toccato fare gli onori di casa a causa dell’indisposizione del segretario cittadino — la già onorevole Paola Boldrini, in corsa per la rielezione nel listino del Pd per il collegio Emilia 2, che ha presentato la sua candidatura martedì mattina nella sede del partito di Poggio Renatico davanti a una quindicina di militanti.

“Abbiamo l’orgoglio di metterci la faccia in tutte le elezione, anche per queste politiche. Ci siamo e ci saremo, con quello che abbiamo fatto e vogliamo fare per l’interesse del Paese”, ha aggiunto Vitellio che poi tocca il tema del sisma partendo dalla rinnegazione della locuzione ‘collegio del cratere’: “Poggio è inserita in un collegio che la stampa chiama ‘del terremoto’. Smettiamola: questo è il collegio della ricostruzione. Una filiera istituzionale è partita dai comuni, arrivando a Roma passando per la Provincia e la Regione, permettendo alla ricostruzione di essere qualcosa di andare orgogliosi”. E ancora: “Si parla sempre di sicurezza, anche il terremoto ci ha resi molto insicuri in cinque secondi. Già dopo la scossa la politica si era divisa tra chi diceva ‘prima i nostri’ e chi credeva che i bisogni fossero di un’intera comunità. Noi abbiamo dimostrato cosa significa essere democratici: chi aveva bisogno ha avuto una risposta, chi aveva bisogno di una casa ha avuto un tetto sopra la testa. Alla paura del terremoto abbiamo risposto con il coraggio della ricostruzione”.

Di terremoto parla anche la candidata, dopo aver specificato di essere pronta “a mettere a disposizione di questo territorio che conosco l’esperienza che ho avuto in questi tre anni” (Paola Boldrini è infatti deputata dall’inizio del 2015, dopo aver sostituito la collega riminese dimissionaria Emma Petitti, ndr): “Sulla ricostruzione si sta continuando per limitare la ferita che il nostro territorio ci ha inferto. Ci siamo sempre occupati lontani dagli onori della cronaca del sisma: io e Stefano Vaccari al Senato abbiamo portato emendamenti importanti alla legge di bilancio che hanno aiutato le comunità a poter ricostruire dando degli aiuti, degli sgravi fiscali affinché si potessero rimettere in piedi i nostri territori”.

Subito dopo, il discorso vira su “un tema che mi sta molto a cuore”, ovvero la salute — Boldrini è infatti prima firmataria di 3 ddl che hanno legiferato la medicina di genere, la diagnosi e cura della talassemia e l’istituzione della rete nazionale dei registri dei tumori, oltre a essersi battuta per l’ingresso della fibromialgia nei livelli essenziali di assistenza —: “La salute non ha territorialità: può essere nazionale ma calarsi tranquillamente a livello locale perché i problemi dei cittadini e della salute ci sono purtroppo ovunque, e dare una mano con le mie conoscenze per risolverli è sempre stata la mia attitudine”.

“In questa tornata elettorale ai nomi e cognomi che ci sono sulla scheda devono corrispondere delle persone, credo che vedermi fisicamente e rispondere alle domande che mi vorranno fare sia importante. La buona politica c’è ancora: c’è chi l’ha fatta e vuole continuare a farla, ci credo e per questo mi presento ancora. I risultati ci sono stati e le impalcature che vedete ne sono un esempio. Il nostro programma elettorale indica le 100 cose che abbiamo fatto, verificabili, e le 100 che vogliamo fare per continuare il percorso di riforma che questo Paese ha avuto in questi cinque anni”, ha poi concluso Boldrini.

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