“Dalle tenebre della morte alla luce di Cristo” sarà il tema della conferenza proposta questa sera, venerdì 26 gennaio, alle 21 presso il cinema Santo Spirito in via Resistenza 7. A portare la sua testimonianza quale relatore sarà Antonio Oriente, il medico ginecologo convertitosi nel bel mezzo di una carriera da abortista.
“La sua fermezza pro-life è forte quanto la sua storia e la sua rinnovata esperienza di fede, che l’ha portato a non eseguire più interruzioni di gravidanza e al cambiamento radicale della propria vita per mettersi completamente a servizio della vita” spiegano i membri del centro culturale San Massimiliano Kolbe che, insieme alle afferenti associazioni, hanno organizzato l’incontro odierno.
Lo stesso Oriente racconta: «Con gli occhi di oggi vedo quanto il Signore abbia lottato per tirarmi fuori dal fango. Mi ha guidato perché finalmente prendessi coscienza della mia vita». Anni dopo la conversione, attraverso una serie di “coincidenze”, il dottor Oriente si è trovato di fronte a Papa Francesco, e gli ha consegnato i ferri chirurgici con i quali effettuava gli aborti.
Come riferisce lo stesso medico: «Continuava a permanere un collegamento col passato (i ferri chirurgici con i quali avevo ucciso tanti bambini); decisi allora di separarmene consegnandoli al Papa. Questo è stato per tanti anni impossibile; avevo tentato con Giovanni Paolo II e con Benedetto XVI ma senza risultato. L’opportunità mi è stata data il 20 settembre 2013, durante l’udienza di Francesco con i medici cattolici della Mater Care International. Papa Bergoglio, in quell’occasione che oserei definire miracolosa, mi accolse, pose le mani sul mio capo, mi benedì e mi confermò nel mandato di evangelizzazione pro-vita; mi promise anche che avrebbe pregato su quei “ferri”».
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