Il teatro Ferrara Off si lega sempre più alla città estense per diffondere la cultura su vari livelli: artistici, anagrafici e geografici. A cinque anni dalla sua nascita, lo spazio culturale in viale Alfonso I D’Este continua a crescere, rinnovando le sale e presentando la nuova stagione invernale “Uno, nessuno, centomila” che, sulla scia degli insegnamenti di Pirandello sulla condizione dell’inviduo all’interno della comunità, proporrà dieci spettacoli, tre workshop e otto proiezioni da fine gennaio a metà marzo.
La “trasformazione da progetto sperimentale a luogo culturale da sostenere” è stata riconosciuta anche dal Comune di Ferrara che ha inserito a bilancio un contributo fisso di 20mila euro per “consolidare il suo ruolo chiave e strategico all’interno della politica culturale della città – spiega il vicesindaco Massimo Maisto – con una programmazione di qualità tramite lo sforzo di stare in rete con tante altre associazioni locali; una bella abitudine da non dare per scontato”.
I lavori di rinnovamento, completati durante la pausa natalizia e finanziati dal bando regionale Por Fesr, hanno dato vita a una libreria che ospita 3mila volumi appartenenti al lascito di Marco Felloni con l’ambizione di aprire l’ufficio in una libreria consultabile da tutti. Conclusa la ritinteggiatura della sala, entro febbraio termineranno gli interventi su arredi e insonorizzazione, mentre il prossimo anno verrà sistemata l’area esterna con sedute e tavolini per ospitare spettacoli anche all’aperto.
Il ricco cartellone, presentato da Marco Sgarbi e Giulio Costa, partirà sabato 27 gennaio in occasione del Giorno della Memoria con la messa in scena di “Venti mesi“, lettura del diario dell’ebreo Renzo Segre che sfugge alla deportazione rifugiandosi in una clinica psichiatrica. Una produzione nuova fatta ad hoc con il patrocinio del comitato provinciale 27 gennaio.
Se il teatro sarà protagonista di “Dieci“, in cui il 3 febbraio l’attrice genovese Elena Dragonetti interpreterà dieci storie ispirate ai dieci comandamenti, dal 10 febbraio partirà il primo dei quattro appuntamenti dedicati alla musica, novità di questa stagione, che catapulterà il pubblico “Come un’onda” nelle atmosfere brasiliane del trio composto dal ‘poeta delle percussioni’ Peppe Consolmagno, dalla voce di Daniella Firpo e dal chitarrista Rocco Papia.
Dopo “Ecce Robot!” (11 febbraio), il divertito e autocritico racconto di Daniele Timpano sulla generazione cresciuta tra gli anni ’70-80, nella settimana di San Valentino arriva lo spettacolo più romantico della stagione, “Banana Split” (17 febbraio), con Elisabetta Mazzullo e Davide Lorino nelle vesti di giovani amanti impacciati.
L’apertura a diverse culture ed etnie sarà il filo conduttore del “Poema degli atomi_quanti” che la coreografa Elisa Mucchi porterà in scena il 24 febbraio insieme ad alcuni ballerini africani. Altro esempio di lavoro in evoluzione è “Ci si vede ancora” che il 3 marzo offre una nuova versione del dialogo tra adulti e adolescenti con Sylvie Neeman Romascano, Roberta Pazi, Matilde Buzzoni e Sofia Chioatto.
Doppio appuntamento con musica e poesia (9 e 10 marzo) con “Il salotto di Clara” e “Il salotto di Robert“, in scena rispettivamente al Jazz Club e a Ferrara Off, per restituire l’atmosfera dei salotti romantici degli Schumann tramite il pianoforte di Elisabeth Brauß, il violino di Nicola Bruzzo e i test selezionati da Monica Pavani.
Ultimo appuntamento teatrale, il 17 marzo, con Roberto Anglisani e il suo “Giovanni Livigno“, ispirato al romanzo “Il gabbiano Jonathan Livingston”. Il celebre narratore terrà, nello stesso weekend, un workshop di narrazione dedicato all’arte del racconto. Gli altri due approfondimenti formativi sono “Lo sguardo dell’altro” (24 e 25 febbraio) dedicato al ritratto fotografico in relazione col teatro, tenuto da Rachele Cassetta; e “Feldenkrais workshop. La forza del centro” (14 aprile) tenuto da Lisa Haardt Spaeth sull’arte del movimento.
Ad aprire e chiudere la stagione pirandelliana ci pensa la rassegna cinematografica “Mondovisioni” che, dopo l’esperienza dello scorso anno, ogni domenica ripropone i documentari proiettati al Festival di Internazionale: Boiling point, Stranger in Paradise, Brexitannia, The workers cup, Jaha’s promise, Free lunch society, Entre os homens de bem.
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