Attualità
24 Dicembre 2017
L'albero è stato scelto dalla famiglia. "Fiorirà a maggio e sarà sorprendente. Tu eri così"

Un ciliegio in memoria di Anna Fabbri. “Tanto piccola, ma tanto grande dentro di noi”

di Redazione | 2 min

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“Continui la vita nella bellezza e nell’impegno che hanno contrassegnato la tua, ingiustamente breve”. Sono le parole che rimarranno impresse per sempre su una targa, a ricordo di Anna Fabbri, l’alunna della scuola media Dante Alighieri deceduta lo scorso 8 aprile a causa dell’impatto con un’ambulanza all’incrocio fra via Ugo Bassi e Corso Giovecca.

La targa, che è stata apposta nell’area verde antistante l’edificio scolastico di via Camposabbionario, farà “la guardia” a un ciliegio, un simbolo di vita, un simbolo per Anna scelto dalla famiglia e messo a dimora di fronte alla commossa comunità scolastica – alunni, genitori, insegnanti – e a Daniele Fabbri il papà di Anna. “Il ciliegio fiorirà a maggio, insieme al tuo compleanno – ricordano i compagni di scuola di Anna Fabbri -. E sarà sorprendente, perché tu eri così”.

I ragazzi hanno anche scritto e cantato una canzone intitolata “Te se ama”, che per il dirigente scolastico Massimiliano Urbinati “sarà l’inno della nostra scuola”. Un Urbinati che “non parlo da preside, ma da padre” e che si pone tante volte la domanda del “perché sia capitato a lei, che doveva ancora assaggiare il vero sapore di una vita ancora acerba”. E che ricorda come “il ciliegio va accudito, proprio come dentro di noi dobbiamo accudire i valori, perché una vita senza valori sarebbe un pacco, non di Natale, ma nel senso di una fregatura”. Un ricordo commosso, che Massimiliano Urbinati conclude sottolineando che “la cosa più importante è essere belle persone. Da te, Anna, dobbiamo imparare tanto: tu tanto piccola sei grande dentro di noi”.

Struggente anche il pensiero che Daniele Fabbri rivolge alla figlia: “Ricordo che gustava il cibo che le preparavo, anche i piatti più complessi; mi faceva ballare e cantare; mi sgridava quando ero imprudente e mi faceva stare in forma quando la accompagnavo in piscina”. Ed è sempre con la voce rotta dalla commozione che il padre chiede ai compagni di scuola di “coltivare il ricordo di Anna, proprio come il ciliegio, scrivendole e aiutandoci a ricordare i suoi desideri e i suoi progetti”.

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