Attualità
22 Novembre 2017
Paramucchi: "Stiamo lavorando per fare meglio e passare dall'emergenza a un monitoraggio complessivo"

Cimiteri, Ferrara Tua si difende: “Erano sepolture fresche”

di Redazione | 4 min

Leggi anche

Aziende Sanitarie. Conti in rosso per 32 milioni di euro

Ammonta a quasi 32 milioni di euro il rosso con cui le Aziende Sanitarie ferraresi chiudono i propri conti per l'esercizio 2024. Un rosso di 22.107.406 € per l'Azienda Usl e di 9.684.263 € per l'Azienda Ospedaliero Universitaria

Violento e recidivo, 43enne arrestato dai carabinieri

Durante la mattinata di sabato 3 maggio, nelle vicinanze della stazione ferroviaria di Ravenna, i carabinieri di Porto Garibaldi, in collaborazione con il Norm di Ravenna, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del tribunale di Ferrara

Giovanni Casadio, Stefano Lucci, Paolo Paramucchi e Chiara Bruschi di Ferrara Tua

di Martin Miraglia

“Innanzitutto vogliamo dare ai cittadini una comunicazione per evitare di rincorrere polemiche o informazioni scorrette”. Comincia così, con tono conciliatorio, la conferenza di Paolo Paramucchi, Stefano Lucci e Giovanni Casadio — rispettivamente amministratore unico, direttore generale e dirigente tecnico di Ferrara Tua, holding che da qualche anno incorpora per conto del Comune anche i servizi cimiteriali — sul caso dello sprofondamento di alcune tombe nei campi comuni della Certosa di Ferrara tenutasi martedì mattina negli uffici della Certosa.

“Noi gestiamo 38 cimiteri all’interno del Comune, più altri due in parte a Vigarano, ed è una quantità non indifferente di situazioni, soprattutto rapportate a Bologna dove sono due”, premette Paramucchi, che insieme al direttore generale poi precisa come le fattispecie di rapporto col pubblico per le sepolture siano tre: le sepolture in un manufatto comunale o dell’azienda pubblica — come possono essere i loculi all’interno di una parete — per le quali la manutenzione è di Ferrara Tua, quelle in terreni affidati in concessione dove poi è stato creato un manufatto privato e la cui responsabilità compete al concessionario — “come quando si costruisce una casa su un terreno in concessione” — e le sepolture in campi comuni, la cui esistenza è obbligo di legge.

In questo caso, spiega Lucci, “in capo al gestore c’è l’obbligo che sulle fosse venga messo un cippo o una lapide con l’indicazione del nome e delle date di nascita e morte. Quando viene richiesta una sepoltura quindi procediamo a mettere una lapide in marmo, anche se poi è data facoltà ai parenti del defunto di installare un copri-tomba la cui responsabilità è di chi la realizza”.

Partendo da questo, il caso specifico “si riferisce a sepolture brevi”, afferma Paramucchi che lascia poi a Lucci il compito di sviscerare i dettagli: “I campi comuni sono estremamente ‘vivi’ e sulle sulle sepolture fresche c’è un rialzamento della terra perché scavando e mettendo la cassa viene occupato un volume prima libero e la terra deve assestarsi. Questo comporta che per i primi 6 mesi o fino a un anno, a seconda della stagione e delle situazioni, si ha un assestamento che normalmente coincide col fatto che il terreno torna piano. In questo lasso di tempo però può verificarsi anche un avvallamento assolutamente normale e in questo caso noi provvediamo a portare altra terra per riportare la situazione in pari”. “La situazione segnalata”, prosegue Lucci, “è in realtà un effetto normale, previsto e gestito e infatti le foto si riferiscono solamente a questi casi”.

Questo non è tuttavia l’unico caso in cui si possano verificare avvallamenti: i copri-tomba “non dovrebbero averne perché dovrebbero essere appoggiati sui lati non scavati della fossa e per i primi sei mesi non concediamo l’autorizzazione alla sua realizzazione, ma a volte il terreno può comunque cedere e in questo caso avvisiamo il parente perché provveda a ripristinare la situazione. Può inoltre succedere che questo effetto si verifichi dopo qualche anno a causa della rottura delle casse: molte si rompono e il volume precedentemente viene riempito dalla terra soprastante. Anche in questo caso noi avvisiamo, ed interveniamo anche quando non vengono realizzati i copri-tomba”.

Il problema del degrado nei cimiteri è comunque molto più generalizzato e trasversale a una serie di fattori: “In certi casi è difficile recuperare i parenti, in particolare nel caso delle concessioni perpetue e di vecchie sepolture”, e poi “non tutti fanno manutenzione: le sepolture che solitamente hanno questo tipo di problematiche sono datate a partire dalla fine dell’800, ed è chiaro che nessuno se ne prende più cura ma non possiamo toccarle. Si cerca di trovare un compromesso per una soluzione accettabile, ma questo vale per tutti i cimiteri d’Italia, anche se qui è meno evidente, perché si va a cozzare contro una mancanza di risorse specifiche per questo tipo di interventi, fatto che è stato portato all’attenzione del parlamento”, raccontano all’unisono Paramucchi e Lucci.

Da Ferrara Tua infine viene segnalato anche un’altra criticità legata al diserbo: non è più possibile usare il glifosato, e sulle strade ghiaiate per ovvie ragioni nemmeno un tosaerba meccanico, tanto che si è proceduto a una sfalcio manuale “con ovvie lungaggini temporali e un costo maggiore”, anche se c’è l’intenzione “di mantenere dei passaggi verso le tombe praticabili in ogni periodo dell’anno.

Rimane una promessa: “Stiamo lavorando per fare meglio sull’aspetto degli avvisi ai familiari e agli eredi: considerate che abbiamo circa 50mila concessione, metà delle quali di privati. Si tratta di un’operazione che richiede tempi che non sono immediati e una ricognizione dei cimiteri, con l’obiettivo di passare da una situazione emergenziale a un monitoraggio complessivo della situazione, con uno staff apposito per il quale ci stiamo attrezzando. Vogliamo comunque attivare una relazione proficua coi cittadini”.

Grazie per aver letto questo articolo...
Da 18 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com