Spal
12 Ottobre 2017
L’ex centrocampista di Spal e Bologna si racconta: “Devo molto a Ferrara e a Gibì Fabbri"

Spal-Bologna. Il doppio ex Olivares: “Tifo per il pareggio”

di Redazione | 4 min

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Olivares in campo con la Virtus (foto di Simone Nardi pubblicata sul profilo facebook del giocatore)

di Davide Soattin

Centrocampista classe 1971, nato a Vigevano e con una carriera da giocatore professionista alle spalle vestendo le maglie, tra le altre, di Lazio, Bari, Lecce e Bologna. Oggi, dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, allena in seconda categoria la squadra del suo paese, la Virtus Abbiatense.

A Ferrara, però, è ricordato per aver indossato la casacca biancazzurra nelle stagioni 1992/1993 (Serie B) e 1993/1994 (Serie C1).

Stiamo parlando di Davide Olivares, uno dei tanti doppi ex che, molto gentilmente, ci ha rilasciato un’intervista, tra presente e passato, in avvicinamento al derby del “Dall’Ara” di domenica prossima.

Davide, iniziamo dai ricordi. Se dico Spal, qual è la prima cosa che ti viene in mente?

“Beh, Ferrara e la Spal per me hanno significato molto, calcisticamente parlando. Quando arrivai nel ’91, venivo dalla C1 e, per la prima volta, ebbi l’occasione di debuttare in Serie B, con Gibì Fabbri in panchina. E’ vero, avevo già fatto due presenze in A con la Lazio, ma non furono nulla in confronto alla possibilità di partire titolare in una categoria importante come quella cadetta. Inoltre, durante quell’esperienza arrivarono la convocazione in nazionale di Serie B e il gol nel derby proprio a Bologna. Una gioia immensa che, però, venne macchiata da due delusioni come la retrocessione del ‘93 e la sconfitta, l’anno successivo, ai play-off contro il Como. Nonostante ciò però, per me, rimangono due anni veramente importanti”.

Sullo sfondo della tua esperienza biancazzurra, Ferrara. Che rapporto hai avuto con la città e la curva durante la tua permanenza?

“A Ferrara mi sono ambientato e trovato bene. Una splendida città che ricordo con affetto. Dopo la mia partenza, non sono più tornato anche se, in futuro, mi piacerebbe fare un salto, magari per vedere, da appassionato di calcio, una partita. Anche il rapporto con la curva è stato ottimo, l’unico dispiacere è stato quando passai al Bologna poiché parte della tifoseria non digerì il cambio maglia. In cuor mio, posso solo dire che ho giocato e rispettato con impegno la casacca, che fosse biancazzurra o rossoblù, senza portare in alcun modo nessun tipo di rancore”.

Dopo quella parentesi, come dicevi, hai lasciato Ferrara per accasarti al Bologna. Era la stagione 1994/1995. Com’è stata l’esperienza felsinea? Più o meno positiva di quella estense?

“Sinceramente, entrambi gli anni passati con le due squadre sono stati positivi. Ho potuto giocare ad alti livelli con giocatori di spessore e grandi allenatori come Gibì, Ulivieri e Discepoli. L’unica discriminante è stata data dai risultati. Sul campo, a Ferrara ho raccolto di meno che a Bologna dove, invece, ho potuto gioire per una promozione in Serie A. Se devo trovare una differenza sostanziale tra le diverse annate, sicuramente è questa”.

Parliamo di derby. Domenica tornerà dopo più di vent’anni. Chi vedi più in forma?

“Credo che sarà una di quelle partite aperte a qualsiasi risultato. Ho visto tutte e due le formazioni giocare contro l’Inter e devo dire che mi hanno fatto davvero una buona impressione per la compattezza e la disposizione in campo, nonostante il risultato finale maturato. Grande merito va dato a due allenatori preparati e ben istruiti nel mettere le due squadre in campo”.

Secondo te, cosa farà la differenza nei prossimi novanta minuti?

“I due attacchi. Per il Bologna, l’esperienza di Palacio sarà fondamentale a supporto della freschezza dei giovani Verdi e Di Francesco, mentre, per la Spal sarà importante l’apporto di Paloschi e Borriello alla manovra offensiva. Poter contare su due bomber del genere, significa che appena gli capita mezza occasione, te la buttano dentro”.

Ultime battute prima di salutarci. Seguirai la partita?

“Giocando di domenica pomeriggio, non riesco. Sono impegnato al fianco dei ragazzi che alleno qui, in seconda categoria. Ogni tanto, però, chiederò il risultato. E’ una partita troppo importante per me, a cui sono molto affezionato e mi dispiace molto che ci sia odio sportivo tra due città così stupende”.

Il pronostico di Davide Olivares.

“Dico pareggio (sorride, ndr), per il bene che voglio a Spal e Bologna”.

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