Ormai è chiaro che il tema dell’immigrazione sarà uno dei temi cruciali su cui si giocheranno elezioni, a qualsiasi livello. Ed è chiaro quale sia la posizione delle forze di centrodestra sull’argomento. Non fa eccezione il centrodestra ferrarese, che sull’emergenza immigrati si scaglia, per bocca di tre diversi esponenti, contro il prefetto, contro il Pd e, in generale, contro l’Europa.
A prendersela con il prefetto, che sta predisponendo un bando per l’acquisto di container per ospitare altri 24 profughi in arrivo in città, è il responsabile Sicurezza e Immigrazione della Lega Nord, Nicola ‘Naomo’ Lodi, che parla di un “prefetto ormai in affanno in cerca di spazi pur di mettere all’interno dei richiedenti asilo, non importa dove e come, importante è rispondere ai poteri di sinistra, gli stessi che oggi provano a mettere una pezza al sistema ormai fallito”. Secondo Lodi il prefetto Michele Tortora – al quale chiede di fare il proprio dovere di amministratore garantendo l’ordine pubblico e la sicurezza ai suoi cittadini – “continua a non difendere le forze di polizia in ostaggio di aggressioni da parte di nigeriani, ma prova a sdoganare decine di finti richiedenti asilo” diventati “unico business per le cooperative. Insomma, “un razzismo al contrario ormai più che collaudato”.
Altrettanto duro Alan Fabbri, capogruppo della Lega Nord in Regione, che tira le orecchie al Pd ferrarese con una sua riflessione sulla gestione dell’accoglienza, alla luce delle dichiarazioni dell’assessore alla Sanità di Ferrara, Chiara Sapigni, dichiarandosi “lieto che la sveglia sia arrivata anche in casa Pd, ma mi pare decisamente fuori tempo massimo”. “I dem locali – dice Fabbri – si accodano al grido di allarme di Gentiloni, a cui l’Europa ha sostanzialmente sbattuto la porta in faccia, facendo capire che l’Italia è ormai lasciata al suo destino. Faccio tra l’altro presente – prosegue il consigliere – che è stato proprio quel Macron a cui Renzi e soci si sono ridicolmente aggrappati per ridare slancio a una proposta politica sempre più fallimentare, a mettere nero su bianco il ‘no’ ai migranti economici, separandoli dalla questione profughi. Una distinzione che la Lega ribadisce da sempre”. E che ora forse sarà più chiara anche nel Pd ferrarese: “La città – aggiunge Fabbri – ha problemi ben noti a livello economico e sociale, rappresentati dal dato sulla disoccupazione, nettamente più alto di quello regionale, eppure si è data sin qui la priorità alla sistemazione di profughi e soprattutto di sedicenti tali. Col risultato – ribadisce Fabbri – di creare un business che ha soltanto ingrassato le cosiddette cooperative sociali, spesso a discapito delle stesse persone alloggiate. Non sappiamo se questa sveglia tardiva del Pd produrrà qualche risultato, di certo i pessimi risultati di una politica connivente e lassista sul tema dell’ ‘accoglienza’ sono sotto gli occhi di tutti”.
L’atteggiamento dell’Europa nei confronti dell’Italia sul tema dei profughi è nel mirino di un altro esponente politico ferrarese, Mauro Malaguti di Fratelli d’Italia, secondo cui l’Europa “di fronte al fenomeno immigrazione, come in altri casi, ha dimostrato di non essere per nulla una grande famiglia”. “Le migrazioni nella storia dell’uomo ci sono sempre state – spiega – ma sono fenomeni che vanno gestiti per il bene di tutti e per la maggior efficienza possibile proprio anche negli aiuti, poiché prima vanno soccorse le fasce deboli: donne, bambini ed anziani; piuttosto che giovani nel pieno delle loro forze che dovrebbero impegnarsi invece per risollevare il proprio paese d’origine. Lasciare la gestione dell’immigrazione in mano alle mafie, africane o italiane che siano, non può essere la soluzione”. “Il compito per cui un politico viene eletto – ricorda Malaguti – è quello di assumersi delle responsabilità, in particolare quando queste sono difficili, e i politici italiani sono stati eletti dal popolo italiano ed è anche giusto che aiutino tutti nella misura in cui ciò non danneggi però gli italiani stessi. Inoltre, per tenere unita una famiglia, come uno Stato, occorre avere regole, principi e valori condivisi, quindi tolleranza zero con chi ricambia l’accoglienza con atti delinquenziali o estremismi religiosi per cui deve essere prevista l’immediata espulsione. Discorsi da fascista populista? Mi basta il giudizio delle generazioni future, su cui in misura maggiore ricadranno gli effetti di quanto oggi accade”.
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