Attualità
6 Aprile 2017
Animal Defenders presenta una video-inchiesta, Leal e Lav presidiano l'ingresso dell'ateneo

Stabulario, gli animalisti filmano i macachi reclusi

di Redazione | 3 min

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Doppia mobilitazione degli animalisti per chiedere la liberazione dei sei macachi reclusi all’interno dello stabulario Unife e utilizzati per la sperimentazione animale. Mentre Animal Defenders diffonde una video-inchiesta sulle condizioni degli animali stabulati, Leal – Lega Antivivisezionista e Lav presidieranno questa mattina l’ingresso dell’ateneo in via Mortara per distribuire volantini contro la vivisezione.

L'”investigazione” portata avanti da Animal Defenders dietro la videocamera mostra i “sei macachi rinchiusi in piccolissime gabbie, di meno di un metro cubo, alcuni da più di 12 anni, nascosti dietro una porta protetta con un codice che impedisce l’accesso a chiunque non autorizzato. Questi macachi hanno un nome proprio come noi: Clarabella, Archimede, Cleopatra, Eddi, Cesare, Orazio. E come noi hanno un volto. Ma sono usati come cavie da esperimento. Liberiamoli: basta sperimentazione animale, sì alla scienza etica”.

L’invito-appello è stato inviato mercoledì al sindaco, alla giunta comunale e al consiglio comunale di Ferrara con la richiesta di “fare appello alla vostra coscienza per fare qualcosa per aiutarli”.

La stessa richiesta viene da Leal e Lav che distribuiranno volantini contro la vivisezione e per l’obiezione di coscienza questa mattina, giovedì 6 aprile, dalle 8.30 alle 11 davanti all’Università di Ferrara in via Mortara, “tristemente famosa per i suoi crudeli esperimenti sui macachi e su altre specie animali”. Gli animalisti distribuiranno opuscoli agli studenti e faranno informazione sui metodi sostituivi e sul diritto di obiezione di coscienza a sperimentare in vivo sugli animali.

“Il tema della nostra giornata informativa sarà l’obiezione di coscienza nella ricerca scientifica che fa uso di animali e la ricerca sostitutiva – annunciano gli attivisti -. In Italia fino all’approvazione della legge 413/93 la pratica della dissezione di animali da laboratorio era parte integrante obbligatoria del curriculum di studenti universitari intenzionati a diventare medici o ricercatori. Cani e gatti, topi e altri roditori, capre, maiali, furetti, conigli, scimmie, pesci erano vittime di esperimenti dimostrativi effettuati dai docenti e di esercitazioni pratiche degli studenti. Non c’è bisogno di animali per insegnare i principi della medicina e della biologia agli studenti universitari. Grazie alla legge 413/93 ci può avvalere del diritto di obiezione di coscienza. Il messaggio che vogliamo dare agli studenti è di aprire gli occhi, la mente e il cuore”.

Leal e Lav, oltre a denunciare “l’efferatezza e inutilità della sperimentazione animale”, si impegnano congiuntamente e concretamente a “sostenere una scienza giusta sia per gli animali che per la salute di tutti”, finanziando la ricerca senza animali e sostenendo progetti per lo sviluppo di metodi sostitutivi nelle università italiane e in diversi centri di ricerca. “Ognuno di essi è una speranza in più per milioni di animali e per le persone malate che attendono una cura”.

GUARDA LA VIDEO-INCHIESTA DEGLI ANIMAL DEFENDERS

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