Argenta. Chi può definire con precisione chi sia ‘normale’ e chi sia ‘patologico’? Il triennio dell’Ipsia indirizzo servizi sociosanitario di Argenta riflette su questi concetti visitando il museo della psichiatria di Reggio Emilia, che già dal medioevo ospitava gli ammalati di lebbra, gli indigenti e tutte persone scomode per la società.
Gli alienati venivano trattati all’epoca con mezzi di contenzione (collare, manette, catene di cuoio, casco del silenzio, guanti, camicia di forza, idroterapia, calore, acqua, elettricità, bagno di luce) e così è stato per molto tempo ancora: si curava il sintomo e non la persona nella sua globalità psico-fisica-sociale.
Nell’ospedale psichiatrico San Lazzaro, sezione Lombroso, gli studenti di Argenta hanno potuto osservare questi strumenti e ripercorso la storia della psichiatria, che con Franco Basaglia ebbe una rivoluzione di pensiero e di struttura fondamentale.
Le statistiche dell’Oms stimano ad oggi che una persona su quattro in Europa soffre di disagio mentale, disturbo da cui si può guarire sia clinicamente sia psichicamente, traendo beneficio dai facilitatori sociali, che aiutano l’individuo ad oltrepassare il muro del silenzio e del pregiudizio.
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