di Cecilia Gallotta
E’ nel giorno dedicato alle donne che Confagricoltura Donna Emilia-Romagna si estende a Ferrara, con la nascita della Consulta Provinciale ufficializzata presso la sede di Confagricoltura Ferrara. L’associazione Regionale, nata nel 2011 senza scopo si lucro, intende tutelare gli interessi delle imprenditrici agricole attraverso l’azione sindacale e valorizzare il ruolo delle aziende agricole gestite da donne.
Dopo la lettura dell’atto costitutivo da parte del direttore Paolo Cavalcoli, prendono parte al momento di avvio della Consulta ferrarese diverse donne imprenditrici, titolari, socie e coadiuvanti in aziende agricole associate a Confagricoltura, che già dalla fine dell’incontro potranno aderire alla consulta. Anche le donne non imprenditrici interessate possono aderire, purchè a diverso titolo svolgano attività di interesse per il mondo dell’imprenditoria femminile.
La consulta di Ferrara, nata dalla volontà di alcune imprenditrici – Raffaella Cavicchi, Bianca Maria Giovannini, Paola Pedroni, Milva Sacchetti, Mariadelia Zanella e Silvia Salvi – si propone già attiva su alcune linee guida dello statuto regionale, come quella educativa: l’intento cioè di far entrare l’agricoltura nelle scuole come materia di studio “per approfondire il legame fra alimentazione, cultura e tradizione locale, e per promuovere, attraverso una maggiore conoscenza degli alimenti, un’alimentazione sana”. Questo metodo di dialogo diretto con le scuole è già stato intrapreso a livello regionale e “Ferrara – dichiara il Presidente Pier Carlo Scaramagli – sta già programmando un progetto per andare nelle scuole di tutta la delegazione”.
“Il tentativo di Confagricoltura – prosegue il presidente – è quello di parlare ai cittadini di un’agricoltura diversa da quella a cui siamo abituati a pensare, molto spesso rappresentata in maniera eccessivamente bucolica. Mi sembra poi paradossale lo scetticismo attuale nei confronti dei sondacati in un momento in cui ne abbiamo più bisogno. In questo senso c’è anche un tentativo dell’associazione di andare verso lo spirito di aggregazione, non solo dal punto di vista dei sindacati, ma anche economico”.
Favorire lo sviluppo dell’imprenditoria femminile e delle pari opportunità nel settore agricolo e sostenere la partecipazione delle imprenditrici agricole all’attività sindacale sono infatti due capisaldi dello statuto regionale a cui Ferrara fa riferimento, considerando che in Italia l’agroalimentare ha un giro di affari di 252 miliardi di euro dei quali 60 sono mossi da imprese femminili, e “un’azienda agricola su tre è condotta da donne”, precisa il presidente. “Sembra che il problema sia solo delle donne in difficoltà lavorative – aggiunge la presidente regionale Rosanna Scipioni, collegandosi alle mobilitazioni protagoniste della giornata dell’8 marzo – ma tutto questo ricade anche sull’impresa. Sarebbe interessante anche rendersi referenti di questo tipo di problematiche”.
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