Truffa ai danni della polizia di Stato sulla quale sta indagando… la polizia di Stato. Si tratta del falso abbonamento alla rivista della polizia, che viene proposto telefonicamente ad ignari cittadini, i quali credono di fare donazioni o azioni benefiche, ma in realtà cadono in vere e propri raggiri.
Il fenomeno, già riscontrato in diverse città d’Italia negli ultimi anni, è arrivato anche a Ferrara. In questo periodo, infatti, sono state raccolte nel centro cittadino e in provincia diverse segnalazioni di questo genere.
La tecnica adottata dal truffatore è dapprima quella di contattare telefonicamente il cittadino per poi fargli credere di essere un funzionario della cancelleria penale del Tribunale di Roma con il compito di risolvere una causa relativa ad un debito maturato per dei mancati pagamenti di abbonamenti arretrati della rivista di polizia.
Altra tecnica utilizzata dai truffatori è quella di far credere al cittadino l’esistenza di un debito di mancati pagamenti del mensile, qualificandosi come un responsabile della società editrice o un rappresentante di un sindacato di polizia, con la richiesta di denaro per sanare la falsa situazione debitoria.
Ebbene in entrambi i casi i truffatori forniscono degli iban riconducibili ad uffici postali e contattano i cittadini o associazioni con utenze cellulari intestate a persone che nulla hanno a che vedere con i soggetti giuridici qualificati, ovvero la polizia di Stato o le cancellerie dei tribunali.
Anche la questura di Ferrara, come già capitato in diverse parti della Penisola, è costretta a lanciare l’allarme e a ricordare che queste irrituali forme di marketing sono illegali e non provengono in alcun modo ed in nessun caso da organi ufficiali della polizia di Stato.
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