Cronaca
23 Febbraio 2017
L'uomo di 45 anni avrebbe toccato il seno della 17enne. I difensori escludono l'intenzionalità e chiedono assoluzione e risarcimento dei danni

Militare palpeggia minorenne, chiesti 3 anni di condanna

di Elisa Fornasini | 3 min

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Il pm Stefano Longhi ha chiesto la condanna a 3 anni di reclusione per F. B., militare di 45 anni accusato di aver molestato sessualmente una ragazza di 17 anni. Il reato contestato è quello di aver palpeggiato il seno della minorenne ma gli avvocati difensori – Francesco Baccaro e Ercole Cavarretta – escludono l’intenzionalità del gesto, ricondotto a circostanze fortuite, non volute, né cercate, e per questo chiedono l’assoluzione e il risarcimento del danno da quantificare.

Il fatto risale all’agosto del 2013 nella sede ferrarese di un’associazione di volontariato attiva nel pronto soccorso presso la quale entrambi prendevano servizio. Durante un’esercitazione i due, che erano in buoni rapporti, si erano cimentati nel cosiddetto scherzo della valigetta nascosta, un gioco goliardico che altri testi hanno ammesso essere abbastanza comune tra i volontari, che ha fatto da cornice alla presunta violenza sessuale.

In questo contesto, infatti, l’imputato avrebbe cinto da dietro la 17enne toccandole il seno. La ragazza, sempre secondo quanto emerso in udienza, si sarebbe irrigidita e avrebbe cambiato stanza, dove il militare l’avrebbe raggiunta, cingendola per i fianchi e toccandole nuovamente il seno. L’episodio è stato denunciato un mese e mezzo dopo perché, secondo la procura, la giovane si vergognava ed era molto turbata da quanto avvenuto, arrivando a cercare l’aiuto del Centro Donna e Giustizia (che non l’ha preso in carico in quanto minorenne) e della sua psicologa dalla quale era in cura fin dall’età di 13 anni.

Sentite le tre amiche alle quali la 17enne ha confidato l’episodio, che però hanno enfatizzato l’accaduto parlando di palpeggiamenti anche nella zona bassa mentre la parte offesa non ha mai verbalizzato niente di tutto ciò, sono stati letti i messaggi scambiati tra i due che a detta della procura rappresentano “rilevanti elementi di riscontro della veridicità dei fatti raccontati dalla vittima”. Alla luce delle prove emerse nel dibattimento, e della condanna già avvenuta in rito abbreviato per uno dei presunti palpeggiamenti, per il pm Longhi ci sono gli “elementi per condannare questo atto sessuale con una pena congrua di tre anni di reclusione”.

L’arringa della difesa dà invece un’altra interpretazione dei fatti e mette in dubbio il “turbamento” della giovane la quale, anche dopo il contatto sgradito, è rimasta nei locali dell’associazione facendo finta di nulla. Inoltre la ragazza, sempre secondo i difensori, vive in una condizione di fragilità che l’avrebbe portata a interpretare male un gesto che l’imputato non nega possa essere avvenuto ma che, comunque, non era nelle sue intenzioni. Il tutto viene ridimensionato a un “errore di percezione” e, “in mancanza di prove uniche sulla sua colpevolezza”, gli avvocati chiedono l’assoluzione e il risarcimento dei danni.

La sentenza verrà definita venerdì 23 febbraio dal collegio giudicante composto dal presidente Vartan Giacomelli e dai giudici a latere Debora Landolfi e Sandra Lepore.

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