Cronaca
21 Novembre 2016
Siglato tra Prefettura, Silb, Ascom e attuato dalla Questura. Definisce regole per gestori e clienti

“Protocollo locali notturni” contro l’abuso di alcool

di Redazione | 3 min

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Dall’episodio del Lobo Loco al “Protocollo locali notturni”: è stato siglato tra Prefettura di Ferrara, Silb (Sindacato italiano locali da ballo) e Ascom, e attuato dalla Questura, e permetterà agli stessi locali aderenti (al momento l’85% di quelli presenti in provincia di Ferrara) di impedire l’accesso o estromettere chi non osserverà alcune semplici norme contenute nell'”avviso alla clientela” affisso agli ingressi e riguardanti in particolare l’abuso di alcol. Nello stesso tempo i gestori si assumeranno alcuni obblighi e responsabilità, fra cui la formazione del personale addetto alla somministrazione di bevande e di quello addetto alla sicurezza.

I locali aderenti sono per ora le discoteche Sinatra di Corlo, Barracuda di Lido Spina, Giardini Sonori, College e Giubilò (ex Pomodoro) di Ferrara. In estate si allargherà l’adesione anche ai luoghi di intrattenimento della costa con attività di somministrazione (in parole povere gli stabilimenti balneari che nelle ore notturne si trasformano locali da ballo), mentre l’auspicio di Ascom e Fipe-Confcommercio è che il protocollo possa estendersi anche agli esercizi pubblici di somministrazione bevande come bar, pub e ristoranti.

L’accordo è frutto di un percorso voluto da Prerfettura, Questura e Silb e che si protrae da alcuni mesi, ma che ha avuto un’accelerazione anche in seguito al brutto episodio di qualche giorno fa di somministrazione di alcolici a minorenni che ha portato il questore Sbordone a chiudere il pub Lobo Loco. “Questo protocollo – spiega il questore Antono Sbordone – vuole salvaguardare due esigenze: la tutela dei locali e quella dei fruitori, con la priorità della salvaguardia dei nostri giovani. I locali aderenti affiggeranno quindi all’esterno un ‘regolamento d’uso’, da rispettare e far rispettare”. Se in precedenza i gestori potevano incontrare difficoltà nell’impedire l’accesso a persone in stato di alterazione o che in precedenza avevano creato problemi e disordini – in quanto, trattandosi di locali aperti al pubblico, spesso era lo stesso cliente ‘indesiderato’ a chiamare la Polizia e a denunciare l”abuso’ – ora chi non rispetta il regolamento sa che non può entrare o che potrà essere allontanato.

In estrema sintesi, non sarà consentito accedere ai locali in stato di ebbrezza o sotto l’effetto di altre sostanze, così come non potrà accedere chi negli stessi locali ha precedentemente assunto comportamenti perticolosi per la sicurezza e l’ordine pubblico. Una volta all’interno, poi, il cliente non potrà essere in stato di ebbrezza o fare uso di sostanze stupefacenti, i minori non potranno consumare alcolici e non si potrà nemmeno disturbare assumendo atteggiamenti violenti, minacciosi, offensivi e ingiuriosi verso terzi.

“E’ necessario in questo momento dare un segnale – sostiene Michele Moretti, presidente provinciale del Silb – perché, al di là degli standard di sicurezza adottati dai nostri locali, oggi va preso un preciso impegno a combattere il problema dell’abuso di alcolici fra giovani e giovanissimi”. “L’obiettivo – aggiunge il Capo di Gabinetto e dirigente della Digos, Pietro Scroccarello – è quello di estendere l’adesione al protocollo ai locali pre-disco, perché molte volte il peggio avviene prima, cioé spesso i giovani arrivano in discoteca già alterati dall’alcol”.

Impedire ai minori di assumere alcol non è semplicissimo, soprattutto in occasione di feste e iniziative in cui è consentito loro l’accesso assieme ad adulti, ma con alcuni accorgimenti i risultati si possono ottenere: “Bisogna far sapere loro, quando si comunicano le iniziative sui social, che devono presentarsi con un documento pena l’esclusione dalla festa – spiega Moretti – mentre per i maggiorenni che possono bere basta un timbro all’ingresso, o un braccialetto, da mostrare al barista che serve le bevande. Dobbiamo prendere coscienza che l’abuso di alcol fra i minori è una piaga che va combattuta, non possiamo essere indifferenti”.

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