Politica
16 Novembre 2016
Da Palazzo Massari al sottomura, tutti gli interventi che verranno finanziati per (ri)creare il turismo culturale a Ferrara

Ducato estense: tanti soldi, tante speranze

di Redazione | 3 min

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OLYMPUS DIGITAL CAMERAVentiquattro milioni e settecentomila euro. Sono i soldi che il Consiglio dei ministri ha deciso di stanziare per la parte ferrarese del “Ducato estense”, destinati al recupero di importanti beni monumentali e – questa è la speranza –  rilanciare il turismo culturale, insieme a Modena, Reggio Emilia la Garfagnana.

Se n’è parlato martedì pomeriggio in municipio alla riunione della terza commissione consiliare presieduta da Leonardo Fiorentini (Si). È stato l’assessore ai lavori pubblici Aldo Modonesi a descrivere un po’ più nel dettaglio quelli che dovrebbero essere gli interventi in programma dall’anno prossimo in poi. Quattro milioni, innanzitutto, verranno destinati alle Delizie, mentre la restante parte dei finanziamenti ricadrà nel capoluogo. “La parte del leone – spiega l’assessore – la fa il complesso di Palazzo Massari con otto milioni di euro che comprendono anche i lavori a Palazzo Cavalieri di Malta”. Qui, spiega il collega con delega alla cultura, Massimo Maisto, “ospiteremo l’Ottocento, il Novecento, Boldini, De Pisis, Antonioni e la video-arte, il Pac con mostre temporanee e ci saranno aule didattiche: deve essere un museo attivo”.

Gli altri interventi riguardano il complesso di Palazzo Diamanti (3,5 milioni), piazza Ariostea (1,5 milioni), la chiesa di San Paolo (3 milioni di euro, il Comune farà da stazione appaltante per la curia), la chiesa di Santa Maria della Consolazione (700mila euro, a cui si aggiungono gli 1,7 milioni della Regione) e il complesso di Sant’Antonio in Polesine (1,3 milioni). Dal canto suo il Mibact spenderà 1,8 milioni per Casa Romei e quasi un milione per il Museo di Spina e la chiesa. “Si è deciso che i risparmi ottenuti con le gare verranno lasciati sul territorio”, spiega ancora Modonesi. Con quei soldi verranno finanziati altri progetti: quello della chiesa di Santa Maria in Vado (1,7 milioni), il percorso turistico del sottomura (700mila euro) e il Mibact eseguirà lavori di miglioramento all’Archivio di Stato (1,3 milioni).

Questo è il programma, mancano le formalità per partire: “Siamo in attesa di sottoscrivere  le convenzioni con il ministero. Gli incarichi di progettazione dovranno essere definiti entro fine anno”. A tutto questo si aggiungono i 25 milioni di euro stanziati per portare a termine l’ultimo lotto di lavori per il Meis (en passant Modonesi rivela che verrà presto aggiustata anche la cappella Revedin, inserita nel progetto ‘Pianetto’ da 4-5 milioni di euro).

Maisto individua quattro macroaree culturali della città: “Il Castello estense, Palazzo Massari, Schifanoia e il Meis”. “Ci sono incertezze sullo spostamento della Pinacoteca da Palazzo Diamanti al Castello – spiega ancora il vicesindaco -, ma dipende dalle decisioni del ministero, della Provincia e del Comune. Se si andrà avanti il Castello verrà rafforzato e il Diamanti avrà più mostre temporanee e spazi per l’accoglienza e la didattica. Altro tema è quello delle risorse, perché il trasferimento è un’operazione da 5-7 milioni di euro”.

C’è poi il capitolo promozione turistica: dei 70 milioni complessivi stanziati per il Ducato Estense, il ministero ne tiene uno proprio per promuovere il ‘brand’ in maniera unitaria. “Non abbiamo visto ancora piani di sviluppo perché tutto è fatto molto in corsa al momento – afferma Maisto -. Funzionerà se riusciremo a costruire  una rete solida tra Ferrara, Modena e Reggio Emilia che oggi non c’è. Saremo comunque in tre aree turistiche differenti dato che, se il consiglio approverà la nostra proposta, andremo con la Romagna. L’idea – conclude – è spostare i flussi turistici internazionali sulle piccole e medie città d’arte”.

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