Attualità
8 Novembre 2016
Parlano gli uomini che hanno portato in Italia il politico uruguaiano e ne hanno tradotto la biografia

Mujica, “un ateo che riesce a essere un padre spirituale”

di Redazione | 3 min

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Immagine 031“Un ateo che riesce a essere un padre spirituale”. Riccardo Bizzarri, sindaco di Masi Torelli, descrive così Pepe Mujica, il suo modello di politico che è riuscito a portare in Italia, e soprattutto a Ferrara, coronando così un sogno condiviso con “l’altro pazzo”, come lo definisce lui scherzando, Giovanni Sirotti, il patron della Pallamano Ariosto.

Non a caso la biografia di Mujica tradotta in italiano dall’editore Gabriele Manservisi del Gruppo Lumi porta come ringraziamenti principali i loro nomi. “Tutto nasce qualche anno fa – spiega Bizzarri -, dopo aver letto quel libro in spagnolo. Abbiamo cercato la traduzione in italiano e non esisteva ancora. Abbiamo allora contattato gli autori, Ernesto e Andrea, due persone eccezionali, che si sono subito resi disponibili”.

E così parte l’idea, il grande sogno di Bizzarri e Siretti, di dare alla luce la biografia in italiano del “presidente più povero del mondo”. “Tre mesi fa – prosegue Bizzarri – si pensava arrivassero solo i due autori; poi invece arriva una mail: la seconda settimana di novembre – ci scrivevano – verranno con noi Pepe e sua moglie”. “Ho rischiato l’infarto – scherza Bizzarri -; poi siamo partiti con la nostra organizzazione fatta in casa”.

Riccardo Bizzarri

Riccardo Bizzarri

Nè Bizzarri né Siretti infatti sono professionisti del settore dell’editoria e della distribuzione e così “abbiamo dato fondo alle nostre risorse ‘casalionghe’, con il pranzo preparato in casa da mia moglie e mia suocera, i libri scarrozzati a mano, i mezzi di locomozione improvvisati ecc.”.

E mentre Pepe Mujica stringe mani e pranza assieme al sindaco Tagliani e al prefetto Tortora, Bizzarri lo guarda quasi rapito: “a dispetto dei suoi 80 anni è un uomo del futuro. I suoi discorsi infiammano il cuore della gente, pur essendo ateo riesce a essere una sorta di padre spirituale, Non me ne volgano gli altri credenti, ma ieri, di fronte al Papa, era lui l’uomo più applaudito”.

Non nasconde la propria emozione nemmeno Sirotti, che ricorda come “questa pazza avventura è nata 18 mesi fa, quando gli scrivemmo direttamente per parlargli del nostro progetto e da allora non abbiamo smesso un secondo di preparare questo evento”.

Giovanni Siretti

Giovanni Sirotti

Quello che più lo colpisce di Mujica è “il suo spirito di sperimentazione, che parte dai piccoli centri per coinvolgere intere nazioni, e il suo modello di vita, la sobrietà, che ci dice che felicità e libertà non si comprano al supermercato”.
“Non so come finirà questa avventura – aggiunge -, ma un risultato lo abbiamo già ottenuto, portare qua Mujica”.

Impressionato favorevolmente dell’incontro con il politico uruguaiano è stato anche il sindaco Tiziano Tagliani, che con lui ha parlato di “temi pressanti come immigrazione, questione economica, lavoro dei giovani”. “Mujica – riferisce il sindaco di Ferrara – ritiene l’immigrazione un elemento epocale che nell’immediato creerà grossi problemi, ma che è destinato a rispondere alle esigenze di una società come la nostra, che sta calando ini termini demografici in maniera preoccupante, e che risponderà alle esigenze di coprire posti di lavoro non qualificati che i nostri giovani non sono disposti a coprire. Certamente c’è una fase intermedia di difficoltà, ma bisogna guardare lontano”.

Al ricevimento presso il ristorante Conte Pietro di Francolino ci sono anche i due autori del libro, Andrès Danza e Ernesto Tulbovitz. Tulbovitz parla della difficoltà, e della gioia, di scrivere un libro su un personaggio tanto particolare. “La difficoltà, o il problema, con Andrès – spiega -, è stato risolvere in un libro vent’anni di conoscenza di Mujica. Lui è un animale politico, ha un linguaggio differente dagli altri, con il quale conquista la gente. Sognava di cambiare il mondo e qualcosa ha cambiato. Un esempio è quello che ha fatto in Uruguay quando era al governo. La lotta per lui non termina mai, ogni volta c’è qualcosa da fare, da fare in meglio”.

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