Economia e Lavoro
22 Agosto 2016
Sempre più probabile l'ipotesi di una cessione scorporata dei quattro istituti per massimizzare gli introiti

Carife: Ubi Banca interessata all’acquisto, ma il tempo stringe

di Redazione | 2 min

Leggi anche

A Ferrara il 23,5% delle imprese è guidata da una donna

A Ferrara le imprese guidate da donne sono il 23,5%, si tratta del numero più alto in Regione dove, a parte Reggio Emilia, tutte le province superano il 20%. A elencare i numeri è la Camera di Commercio di Ferrara e Ravenna che conta, nel territorio di riferimento, 15.355 imprese, il 22,3%. In tre casi su quattro operano nel terziario, sono mediamente più piccole per dimensioni e più giovani

Aziende Sanitarie: “Serve impegno corale per superare il gender gap”

Marco Blanzieri della Fp Cgil ha sollevato il tema della parità di genere e delle retribuzioni dei professionisti nelle Aziende sanitarie ferraresi così la Direzione Aziendale ha deciso di cogliere l’occasione di dibattito e confronto lanciata dalla Cgil. Con questa, fanno sapere, sono condivise "appieno la necessità di una forte collaborazione e di un impegno generale, e a tutti i livelli, per una continua tensione verso l’allineamento delle opportunità tra donne e uomini"

Mutui. A Ferrara si chiede meno e in età più avanzata

Secondo i dati dell'osservatorio MutuiOnline.it i residenti in provincia chiedono mutui per un importo medio di 113.880 euro e lo fanno mediamente a 41,3 anni (l'età media più avanzata in regione). Gli immobili nella nostra provincia sono quelli da valore mediamente più basso (176.761€) insieme a Piacenza (176.439€)

Gender gap nei ruoli dirigenziali. “L’Ausl di Ferrara non fa eccezione”

Non basta avere ai vertici delle istituzioni una donna, cosa che non corrisponde necessariamente con un avanzamento complessivo della condizione delle donne né sul piano economico-sociale né su quello culturale. Ciò vale per le Istituzioni internazionali e per i vertici di governo come per le aziende pubbliche o private che siano

SEDE CARIFETre gruppi bancari per il salvataggio di quattro banche con i conti in regola ma ben poco appeal sul mercato: si fa sempre più probabile l’ipotesi ‘spezzatino’ per il salvataggio di Carife, Banca Etruria, Banca Marche e Carichieti, dopo che il direttore generale delle nuove ‘good banks’ Roberto Nicastro ha rispedito al mittente le offerte vincolanti di acquisto giunte dai fondi Apollo e Lone Star per i quattro istituti in blocco.

Come anticipato all’indomani di quella decisione, il ‘piano B’ dell’Unità di Risoluzione diretta da Nicastro era chiaro da subito: ricontattare i potenziali acquirenti che si erano via via dileguati dalla trattativa e proporre nuove condizioni di acquisto, anche alla luce del drastico crollo del valore di mercato del prodotto ‘in vetrina’: le quattro banche.

La strategia insomma comincia a delinearsi chiaramente: tramontata l’ipotesi di vendere i quattro istituti accorpati allo stesso operatore, Nicastro spera di massimizzare gli introiti scindendo il ‘pacchetto’ in quattro operazioni distinte, una per ogni good bank in vendita. L’obiettivo è chiaramente quello di raccogliere una cifra complessiva superiore al mezzo miliardo, ovvero all’entità delle offerte giunte dai fondi. E nel corso delle ultime settimane, secondo fonti del Sole 24 Ore, tre grandi gruppi sarebbero tornati a farsi sentire con offerte per l’acquisto dei singoli istituti.

Nel dettaglio, si tratterebbe di Ubi per Carife, di Bper per Banca Etruria e Banca Marche e la Banca Popolare di bari per Carichieti. L’ostacolo principale alla trattativa è rappresentato dalle tempistiche: Nicastro ha tempo fino a fine settembre per concludere la vendita dei quattro istituti, dopodiché scatterebbero le sanzioni europee per gli aiuti di Stato.

 

Grazie per aver letto questo articolo...

Da 20 anni Estense.com offre una informazione indipendente ai suoi lettori e non ha mai accettato fondi pubblici per non pesare nemmeno un centesimo sulle spalle della collettività. Il lavoro che svolgiamo ha un costo economico non indifferente e la pubblicità dei privati non sempre è sufficiente.
Per questo chiediamo a chi quotidianamente ci legge e, speriamo, ci apprezza di darci un piccolo contributo in base alle proprie possibilità. Anche un piccolo sostegno, moltiplicato per le decine di migliaia di ferraresi che ci leggono ogni giorno, può diventare fondamentale.

 

OPPURE se preferisci non usare PayPal ma un normale bonifico bancario (anche periodico) puoi intestarlo a:

Scoop Media Edit
IBAN: IT06D0538713004000000035119 (Banca BPER)
Causale: Donazione per Estense.com