Faccio il sovversivo 2.0
21 Agosto 2016

Perdiamo i migliori anni in un mondo parallelo

di Faccio | 3 min

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Premessa: sono molto dispiaciuto per gli esercizi commerciali, anzi se fossi nel comune o in un’associazione di categoria chiederei qualche danno per poter distribuire proprio agli esercizi una sorta di indennizzo per i mancati guadagni.

Attimi di panico, anzi, più che attimi a Copparo e zone limitrofe…

Non andava internet, non andava il telefono fisso, andavano i Cell con i Cell ma non andavano i fissi con i cell e nemmeno i Cell con i fissi…(spiegarlo a mia suocera è stata un’impresa). In fondo in fondo, proprio oggi pomeriggio, quando mia moglie e miei 2 figli erano attaccati all’ipad mi auguravo che accadesse tutto ciò.
Sono stato io: lo ammetto, ho i poteri.
Per un attimo ho pensato di andare in piazza a protestare… sai quanta gente sarebbe venuta? mi immagino le bandiere “Internet per tutti!” oppure “Senza Facebook non so stare!” Ragazzi e ragazze a cercare il segnale muovendo gli smartphone come rabdomanti, (mi sembra si dica così).
Sai quante persone con lo sguardo perso che non sanno cosa guardare, da soli, seduti al ristorante o sulla fontana della piazza? Sai quanti youtuber rovinati? Sai quante discussioni sospese sui social? Quanti Tweet persi? Come faremo? Come faranno quelli che sui social non intervengono mai e si fanno i fatti degli altri?
Allora, nel mio mondo ideale, immagino solo discussioni a quattr’occhi, si parla di diritti e di contratti, si parla di scuola e di lavoro, si parla con la compagna, con la moglie e con i figli si parla con gli amici e con i colleghi. Lasciatemi godere questi attimi di magia perché tra poco sarà tutto finito…
Si tornerà  a non parlare di niente, si tornerà a parlare con nessuno, già, con nessuno, perché viviamo in un mondo parallelo.
Tanti amici e colleghi mi spiegano che loro l’avevano detto su Facebook, o che hanno risposto con un bel post a quell’idiota che ha detto quelle cose; poi mi chiedono se ho visto, io rispondo di no, “Allora sei fuori gioco!”, ribattono.
A mio avviso stiamo esagerando, sono quasi sicuro.
La verità è che senza questi oggetti siamo persi, ci stanno rovinando l’esistenza, non riusciamo più a vivere senza postare delle foto di quella tal sera in cui ci siamo divertiti facendo una rimpatriata con gli amici di una volta, oppure di quando abbiamo fatto il bagno in un mare stupendo, o ancora di quando abbiamo mangiato come i maiali con tanto di foto dei piatti sbaffati.
Non apprezziamo più il vivere toccando la terra con le mani, non apprezziamo più correre in un prato pieno di fiori o di spagnara, non ci interessa più guardare la luna e le stelle, non ci interessa che qualcuno stia male perché scappa da una guerra. Lasciatemelo dire: questa è la vera tragedia, ci perdiamo, attraverso lo schermo e con l’illusione di viverli, i migliori anni della nostra vita.

È rimasta “soltanto” la televisione… il mio prossimo obiettivo.
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