Attualità
9 Giugno 2016
Animal Defenders lancia una petizione per far cessare lo sfruttamento animale

Animalisti e scongiuri: “Speriamo che la pioggia faccia saltare il Palio”

di Redazione | 3 min

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AD - No corsa PalioAbolire la corsa dei cavalli e delle asine, una pratica retrograda e moralmente degradante che mette a repentaglio la salute e l’esistenza di animali per mero divertimento. E’ la richiesta degli Animal Defenders che mercoledì sera hanno lanciato una petizione per abolire lo sfruttamento animale nel Palio di Ferrara e per sostituire la corsa dei cavalli e delle asine con un’altra competizione sportiva non implicante l’uso di animali.

La petizione, sottoscrivibile al sito www.animaldefenders.it, ha già raccolto oltre 280 firme. Gli animalisti stanno preparando anche dei banchetti informativi per raccogliere firme e per informare la cittadinanza prima di consegnare la petizione al Comune di Ferrara e all’Ente Palio. Le due istituzioni intanto non mollano e proseguono l’organizzazione della corsa dei cavalli che, tempo permettendo, dovrebbe tenersi sabato pomeriggio in piazza Ariostea.

“Speriamo che la pioggia faccia saltare e annullare definitivamente la corsa e che non si corra mai più – commentano i responsabili di Animal Defenders -. Non si può correre in queste condizioni (la pista è rovinata e impraticabile) e auspichiamo che l’Ente Palio non voglia veramente rischiare l’incidente. Noi incrociamo le dita che questa petizione e il maltempo li convinca ad annullare tutto”.

L’obiettivo è evitare che venga replicata l’edizione tragica del 2006, quando due cavalli morirono e uno venne ferito gravemente. “Nonostante sia stata riconosciuta l’inadeguatezza della pista e l’eccessiva velocità degli animali in rapporto alle dimensioni della piazza – spiegano gli animalisti -, le corse non sono mai state interrotte”.

“In seguito a questo avvenimento – ricordano gli Animal Defenders -, in una lettera aperta il comune disse: ‘La barbarie alla quale abbiamo assistito non fa parte della nostra cultura ed è qualcosa che respingiamo con sdegno e profonda tristezza’, ma nonostante questa dichiarazione non sono mai stati presi veri provvedimenti al fine di interrompere una pratica che mette a repentaglio la salute e l’esistenza di animali per il mero divertimento di una platea in nome della tradizione, cammuffata da passione e amore per gli animali”.

“Una pratica che deve essere abolita, retrograda e moralmente degradante, in quanto nasconde dietro la parola tradizione meri interessi economici, un business che ignora totalmente lo strazio di esseri senzienti, pedine contro la loro volontà di un avido gioco umano. L’amore è il rispetto per l’altro, non è possesso, né tanto meno oppressione e soppressione.

“Per questo vi invitiamo numerosi ad esprimere il vostro dissenso verso questa pratica – conclude l’associazione animalista – per dar voce a chi non ha la possibilità di farlo, oltre che per palesare l’indignazione verso uno spreco di risorse economiche che possono essere utilizzate in maniera più efficiente in periodi di grave crisi e grandi restrizioni economiche”.

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