Lettere al Direttore
6 Aprile 2016

Rettifica. Carcere e magistrato di sorveglianza

di Redazione | 4 min

In merito all’articolo apparso sul Quotidiano on-line Estense.com lo scorso 1 aprile concernente la visita presso la Casa Circondariale di Ferrara a cui hanno partecipato, lo scorso 31 marzo, una delegazione dei Radicali, il Garante per i diritti dei detenuti di Ferrara, la Consigliera Comunale Ilaria Baraldi e la Presidente della Camera Penale Ferrarese, a rettifica di quanto scritto siamo a precisare quanto segue:

“Nel corso della visita la delegazione ha potuto constatare un generale miglioramento rispetto agli scorsi anni dell’opera trattamentale frutto della proficua attività della Direzione del Carcere (attraverso, in particolare, l’attivazione di percorsi formativi), ma anche della Magistratura di Sorveglianza che, evidentemente, deve concedere i necessari permessi (si pensi, a titolo di esempio che prima dell’insediamento dell’attuale Magistrato di Sorveglianza solo due detenuti fruivano dei permessi premio, mentre oggi la rosa è ampliata a 29 detenuti nonostante la cronica mancanza di educatori all’interno del carcere).

Nelle interviste rilasciate ad esito della visita si è specificato che rimangono, comunque, alcune criticità tra le quali si sono segnalate la difficoltà di reperire imprese disponibili all’impiego di detenuti per il lavoro all’esterno, la riduzione del personale di polizia penitenziaria e le carenze del Tribunale di Sorveglianza.

A quest’ultimo riguardo, in particolare, si è segnalato che, ormai da circa due anni, il Tribunale è in grave sofferenza a causa della riduzione dell’organico e ciò, evidentemente, determina ritardi nell’esame delle istanze sia dei detenuti (per i quali comunque, pur nelle difficoltà, è stata prevista una via prioritaria) che dei liberi. In questo contesto si è evidenziato che, ad esempio, il Magistrato di Sorveglianza che segue i detenuti della Casa Circondariale di Ferrara in quest’ultimo periodo è stato applicato contemporaneamente a Ferrara e a Modena e ciò ha comportato degli inevitabili disagi come la sospensione (seppure per periodi limitati) dei colloqui con gli avvocati e con i detenuti. Si trattava, quindi, solo di una esemplificazione di problematiche ben più ampie (citate nel corso dell’intervista e non menzionate nell’articolo) che attengono al Tribunale di Sorveglianza (questo si, come detto in situazione di grave sofferenza da circa due anni) e non certamente di rilievi rispetto all’attività del singolo Magistrato.

Ciò, al contrario è quanto sembra emergere dal Vostro articolo dal quale apparirebbe, addirittura, che il Magistrato di Sorveglianza (dando rilevanza della notizia sin dal titolo) ha sospeso i colloqui con i difensori e i detenuti ormai da due anni circostanza non riferita da alcuno dei presenti e non corrispondente assolutamente alla realtà (tenuto, peraltro, conto che l’attuale Magistrato ha assunto concretamente le funzioni a Ferrara solo nel dicembre 2014 e che per tutto il 2015 i colloqui si sono svolti regolarmente nelle date del 20.02.2015, 27.03.2015, 15.05.2015, 16.10.2015 e 27.11.2015). A tal riguardo, è doveroso precisare che, per le già citate ragioni di contemporanea applicazione del Magistrato a Ferrara e a Modena, i colloqui con i detenuti sono stati sospesi solo nel periodo dicembre 2015-marzo 2016 e quelli con gli avvocati nel mese di febbraio del 2016. Nell’articolo, inoltre, viene omesso qualsiasi riferimento alle citate problematiche di organico del Tribunale di Sorveglianza essendovi limitati a riportare la sibillina frase “continua però a esistere un problema con la magistratura di sorveglianza, che in questo momento va al rallentatore” dando così l’impressione che i problemi siano da imputarsi al singolo Magistrato che, magari per disinteresse, non decide sulle istanze avanzate dai detenuti ferraresi e non, invece, al sistema nel suo complesso sul quale il Magistrato, peraltro, ben poco può incidere.

Spiace, evidentemente, che le pur comprensibili ragioni di sintesi giornalistica abbiano determinato, però, uno stravolgimento di quanto evidenziato nel corso dell’intervista trasformando quello che, per i presenti voleva essere un grido di allarme sulla generale situazione del Tribunale di Sorveglianza (affinchè nelle sedi opportune si metta mano ai provvedimenti necessari per la soluzione), in una critica alla gestione dei fascicoli da parte del singolo Magistrato di Sorveglianza”.

Mario Zamorani (Radicali Italiani)

Marcello Marighelli (Garante per i diritti dei detenuti di Ferrara)

Ilaria Baraldi (Consigliere Comunale di Ferrara)

Pasquale Longobucco (Radicali Italiani)

Alessandra Palma (Presidente della Camera Penale Ferrarese)

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