Eventi e cultura
21 Novembre 2015
Le sculture dei fratelli Antonio e Bernardo in mostra al museo della Cattedrale

Anatomia di un capolavoro, si studia il Rossellino

di Redazione | 3 min

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Antonio Rossellino, Madonna col Bambino, 1461 circa, Ferrara, chiesa di San Domenico (in deposito temporaneo presso il Museo della Cattedrale)

Antonio Rossellino, Madonna col Bambino, 1461 circa, Ferrara, chiesa di San Domenico (in deposito temporaneo presso il Museo della Cattedrale)

Dopo la fortunata edizione del 2014, torna a partire da mercoledì 25 novembre “Anatomia di un capolavoro. Storia, stile e iconografia nelle opere del Museo della Cattedrale”, l’appuntamento annuale con i capolavori del museo ferrarese raccontati a più voci e da diversi punti di vista. L’imperdibile ciclo di quest’anno assume i connotati mutevoli e sorprendenti di una vera e propria riscoperta.

Non solo la possibilità di assistere a conferenze di alto profilo a palazzo Bonacossi, ma l’occasione irripetibile di vedere riunite nelle sale del museo di via San Romano, per la prima volta dopo circa tre secoli, un grande capolavoro dell’arte estense: le meravigliose sculture che componevano il sepolcro di Francesco Sacrati, un tempo in San Domenico e scolpito da Antonio Rossellino, affiancato dal fratello Bernardo.

Realizzato nel 1461 per la grandiosa e purtroppo perduta cappella di famiglia, un tempo decorata dagli affreschi di Cosmè Tura, il monumento dei Rossellino fu smantellato e parzialmente disperso: rimase in chiesa, nascosta dietro l’altare maggiore, la sola Madonna. La straordinaria ricomposizione – visibile dal 25 novembre al 2 giugno 2016 – ripropone l’originaria disposizione grazie al deposito temporaneo, a seguito del sisma del 2012, della Madonna col Bambino e al prestito del San Domenico da parte del Comune di Lugo, che si uniscono agli altri tre frammenti già presenti nelle collezioni del Museo.

Antonio Rossellino (1427-1479), interprete finissimo e perfetto, per riprendere la definizione di Vasari, dell’umanesimo fiorentino, è stato uno dei più grandi scultori italiani del Quattrocento. Il suo vivace ed elegante naturalismo, che a Ferrara troverà espressione anche in alcune porzioni del maestoso monumento sepolcrale di Lorenzo Roverella in San Giorgio fuori le mura (1475 circa), contribuisce ad arricchire la cultura figurativa dell’epoca caratterizzando in modo indelebile la formazione di molti artisti attivi a Ferrara, primo fra tutti Francesco del Cossa.

A partire da mercoledì 25 novembre alle 18 a palazzo Bonacossi, guideranno il pubblico alla lettura stilistica, iconografica e tecnica di questo eccezionale capolavoro Massimo Ferretti, voce autorevole e profondo conoscitore della scultura italiana, Giovanni Sassu, curatore del museo estense, e Fabio Bevilacqua, apprezzato restauratore e professore dell’ateneo ferrarese.

Di seguito il programma degli incontri: mercoledì 25 novembre Massimo Ferretti (Scuola Normale Superiore di Pisa) parlerà di “Scultori fiorentini a Ferrara: Antonio e Bernardo Rossellino in San Domenico”; mercoledì 2 dicembre sarà la volta di Giovanni Sassu (Museo della Cattedrale) con “La scultura dietro l’altare: un’iconografia ‘sconveniente’ nella Ferrara Estense”; si conclude mercoledì 9 dicembre con Fabio Bevilacqua (Crc Restauri) con “Tecnica e tecniche della scultura a Ferrara nella seconda metà del Quattrocento”.

Come di consueto, al fine di incentivare il contatto diretto con l’opera, al termine di ogni incontro chi assisterà alle conferenze riceverà un tagliando che consentirà l’ingresso gratuito al museo della Cattedrale. Per informazioni contattare il numero 0532 244949 o scrivere a diamanti@comune.fe.it.

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