Cronaca
27 Ottobre 2015
La fondazione premia il progetto di Renata Vecchiatini

Ricercatrice Unife vince la borsa di studio Arlotti

di Redazione | 2 min

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Renata VecchiatiniUn nuovo riconoscimento arriva all’Università di Ferrara. Questa volta ad essere premiata è Renata Vecchiatini, ricercatrice della Unità Operativa di Odontoiatria di Unife, risultata vincitrice di una borsa di studio assegnata dalla Fondazione “Orlando Arlotti”, attiva da più di venti anni a Ferrara attraverso la donazione di borse di studio per promuovere ricerche di giovani medici ferraresi che lavorano e frequentano strutture sanitarie del territorio.

Il progetto premiato “Osteonecrosi da Farmaci Anti-riassorbitivi in pazienti Oncologici ed Ematologici: Prevenzione, Caratterizzazione e Trattamento delle lesioni in popolazioni ad alto rischio”, si inserisce all’interno della attività di ricerca clinica svolta dalla dottoressa Vecchiatini presso l’Unità Operativa di Odontoiatria della Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, sotto la supervisione del direttore dell’UO Prof. Leonardo Trombelli.

Chiediamo direttamente a Renata Vecchiatini di spiegarci un po’ più nel dettaglio il suo progetto… “Questo tipo di ricerca clinica ha come obiettivo primario l’approfondimento di tematiche relative a una complicanza orale, l’osteonecrosi appunto, che affligge per lo più pazienti con patologie oncoematologiche, pazienti in cui le risorse devono essere rivolte unicamente alla prevenzione di tutte quelle situazioni che aggravano il già delicato quadro clinico. Vorrei sottolineare che questo importante progetto prosegue grazie al lavoro quotidiano di ricerca e attività assistenziale di tutta la nostra equipe, dai medici agli infermieri”.

“Sono molto soddisfatto di questo riconoscimento – dichiara il Prof. Trombelli – sia per il valore della nostra Ricercatrice, che per la tematica che ci coinvolge particolarmente in termini di assistenza di ricerca clinica. Grazie anche alla collaborazione con le Unita Operative di Ematologia e Oncologia dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara, siamo diventati punto di riferimento provinciale per una problematica clinica difficile da prevenire e da trattare”

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