Cento
18 Luglio 2015
Apre il centro studi "Nulla osta per il mondo" per recuperare le memorie degli emigrati renazzesi

Renazzo conserva la memoria dell’emigrazione

di Redazione | 4 min

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INVITO_INAUGURAZIONE_MUSEO_sito.1436879366Renazzo. Oggi, sabato 18 luglio, alle 11 presso la sede culturale istituzionale permanente di Renazzo in via Piave 8, verrà inaugurato il Centro Studi e ricerca sull’emigrazione dal territorio “Nulla osta per il mondo” per conservare e recuperare le memorie degli emigrati renazzesi che partirono per le Americhe, in cerca di fortuna.

Saranno presenti all’iniziativa il sindaco Piero Lodi, l’assessore alla Cultura Claudia Tassinari, Adriana Pancaldi, residente a Wellesley (Massachusetts) e Ada Corticelli, renazzese che ha vissuto a lungo a Wellesley. Al termine seguirà aperitivo organizzato dal Comitato Festeggiamenti locali “Fiera delle pere”.

L’interesse per la storia della comunità locale, in particolare renazzese, ha portato alla riscoperta di importante documentazione relativa al grande esodo degli italiani all’estero a partire da fine ottocento, a cui si sono aggiunti nel corso delle ricerche interessanti e toccanti testimonianze di coloro che hanno lasciato le terre d’origine per trasferirsi in paesi lontani, in particolare in America, esportando la loro “forza-lavoro” e conseguentemente costituire un’importante risorsa sia per l’Italia che per il paese ospitante.

Scopo delle iniziative che si sono succedute sino ad oggi, momento in cui si inaugura questo Centro Studi e ricerca sull’emigrazione dal territorio, è il recupero dell’identità e della storia di una popolazione che in parte ha fatto delle migrazioni il suo stile di vita e anche il mezzo della propria emancipazione sociale.

Questo progetto nasce nel 2013 da un’idea di Claudia Tassinari con la pubblicazione “Nulla osta per il mondo: l’emigrazione da Renazzo”, curato da Renzo Rabboni, realizzato grazie anche al contributo della Regione Emilia-Romagna – Consulta degli Emiliano-romagnoli nel mondo, della Provincia di Ferrara, del Comune di Cento, della Parrocchia di Renazzo, della Partecipanza Agraria di Cento e dell’Associazione Parco dei Gorghi; il grande successo e l’interesse riscosso, in particolare all’interno della comunità renazzese, hanno favorito poi il proseguimento delle ricerche che hanno portato al ritrovamento di nuova e significativa documentazione in forma orale e scritta.

Nel luglio 2014 una delegazione della Regione Emilia-Romagna – Consulta degli Emiliano-romagnoli nel mondo e l’Assessore alla Cultura del Comune di Cento si sono recati negli Stati Uniti in particolare a Plymouth, una città del Massachusetts in cui diversi renazzesi trovarono lavoro nella fabbrica di cordami Plymouth Cordage Company. Plymouth, città famosa per lo sbarco nel 1620 dei padri pellegrini del Mayflower. Questo viaggio ha contributo a ‘rinsaldare’ i rapporti con la numerosa comunità italiana residente, suscitando nei discendenti un interesse verso la terra natale dei propria avi.

E’ seguito a Renazzo nel novembre scorso, un importante evento “La condanna di Sacco e Vanzetti. Testimonianze di emigrati renazzesi al processo di Plymouth”, a distanza di quasi novant’anni dalla condanna a morte di Nicola Sacco e Bartolomeo Vanzetti, che ha mobilitato per anni la coscienza collettiva mondiale. L’occasione è stata data dal restauro del film «The March of Sorrow» («La marcia del dolore»); Si tratta di un documento storico di portata eccezionale che riproduce il funerale dei due sfortunati emigrati italiani, celebrato a Boston il 28 agosto 1927.

Come si evince dal titolo della serata, l’iniziativa si è arricchita anche di altri importanti connotazioni, essendo direttamente coinvolta nella vicenda la stessa comunità renazzese. La frazione centese è, come già precisato, legata fortemente a Plymouth, uno dei luoghi in cui si è tenuto il processo a Vanzetti e da ricerche e approfondimenti condotti è emerso che alcune persone che hanno testimoniato a favore dell’accusato sono risultate essere native di Renazzo. Furono testimoni chiave che portarono prove schiaccianti a favore di Vanzetti, col quale erano in rapporti di stretta conoscenza e amicizia. Presso la casa di una di queste, Mary Fortini, emigrata in America nell’ultimo decennio dell’Ottocento, Vanzetti dimorò tra l’altro a pensione per diverso tempo.

A distanza di pochi mesi il Comune di Cento con l’inaugurazione di questo Centro Studi e ricerca sull’emigrazione dal territorio in una sede culturale istituzionale permanente aggiunge un altro importante tassello: un luogo ove conservare e recuperare le memorie degli emigrati, di uomini e donne che partirono per le Americhe e fecero o non fecero fortuna. Storie da riscoprire attraverso le immagini esposte, recuperate dai Registri dell’Anagrafe centese, ora conservati presso l’Archivio Storico o fornite da soggetti privati. Inoltre una sezione particolare, in fase di allestimento, è dedicata alla creazione di una Biblioteca specializzata sulla storia dell’emigrazione.

Proprio in questi giorni, a seguito del trasferimento di documentazione dal sottotetto del municipio inagibile alla sede dell’Archivio Storico, quasi a voler incentivare il proseguimento nelle ricerche sull’emigrazione, è stato recuperato un registro anagrafico datato 1947 relativo alle richieste di rilascio di passaporti per l’estero, corredato di fotografie.

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