(foto di Alessandro Castaldi)

di Francesco Altavilla

“Siamo in tanti qui oggi a donarti un cuore colmo di sentimenti diversi, tutti quelli a cui hai donato un pezzetto del tuo cuore, siamo così tanti perché il tuo cuore era davvero grande”, con queste parole le tante persone accorse alla chiesa dell’Addolorata, hanno dato l’addio a Norberto Squarzoni, storico titolare di “Settimo”.

La funzione, celebrata da don Ivano Casaroli è stata l’occasione per tanti di salutare Norberto, che era per molti “più di un gestore, un amico discreto e un brav’uomo”. I commenti e i ricordi si sono rincorsi fuori e dentro la piccola chiesa che ha ospitato la celebrazione, per quello che da tanti è stato definito “un uomo buono”, prima ancora che un bravo ristoratore.

Molti hanno dovuto restare sul sagrato, essendo l’interno ormai colmo. E il colpo d’occhio non poteva non notare l’eterogeneità del pubblico, dal completo in giacca e cravatta alla felpa con jeans.

Alla cerimonia infatti, oltre ai familiari erano presenti clienti ed amici del ristoratore, persone di tutte le età, dai giovani universitari ad alcuni membri del consiglio comunale, esponenti di istituzioni culturali e della politica ferrarese, musicisti ed artisti oltre a tantissimi che da Settimo e in Norberto hanno trovato in 43 anni di attività un rifugio sicuro nelle serate ferraresi.

Per la trattoria Settimo sono passate quasi quattro generazioni di ferraresi, di universitari fuorisede e non ultimi di studenti Erasmus che lì hanno trovato “quasi una seconda famiglia, per quanti erano distanti dalla loro” come è stato ricordato durante l’accorato messaggio letto al termine della celebrazione.

Commosso, tra i tanti, il ricordo di Paolo Siconolfi: “Era un caro amico, a lui e al padre, così come a tutta la famiglia mi lega una conoscenza di lunghissima data. Il suo locale era spesso usato come base per le riunioni tra amici. Sono profondamente addolorato dalla perdita di una persona squisita, che sapeva trattare con la gente”.

Alla funzione erano presenti, stretti nel cordoglio ai familiari, i dipendenti del ristorante, le ragazze che hanno lavorato da dietro il banco di via Cortevecchia, tutti a salutare commossi “Norby” ricordando che “si lavorava con lui, mai per lui, come amava ripetere”.

“Ci sarebbero mille cose da dire su Norberto – ha aggiunto Alessandro, attualmente uno dei baristi del locale -, di sicuro tantissimo di quello che ho imparato in questi anni, non solo a proposito di lavoro, lo devo a lui e al rapporto tutto particolare che sapeva instaurare con noi dipendenti”.