Politica
11 Aprile 2015
Attacco anche a Mattarella. Sulla strage di Milano: “Frutto della delegittimazione della magistratura"

Imposimato: “Renzi un analfabeta bugiardo”

di Redazione | 3 min

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unnameddi Marcello Celeghini

“La strage al tribunale di Milano è il frutto della delegittimazione presso l’opinione pubblica della magistratura perpetrata dalla cattiva politica”. Questa è solo una delle tante forti prese di posizione del magistrato, presidente onorario aggiunto della Corte di Cassazione, Ferdinando Imposimato durante l’incontro, organizzato da Movimento 5 stelle-Grilli Estensi e a cui ha preso parte anche l’ex capogruppo grillino al Senato Nicola Morra, che si è svolto ieri sera in una Sala S. Francesco gremita.

Tema centrale della serata di dibattito sull’attualità politica è stato quello della corruzione; quel miasma che in Italia sembra permeare ogni settore e ogni aspetto della vita politica e della gestione dei beni pubblici mettendo a serio rischio il principio di democrazia e dal quale sembra difficile divincolarsi. “Oggi c’è il rischio di assuefazione al fenomeno della corruzione- spiega Imposimato- non bisogna arrendersi a questo fenomeno dilagante, è necessario mobilitarsi contro questa classe politica di partiti che cerca di autoriformarsi rimanendo al potere ma che, in realtà, non cambierà mai”. Il disegno di legge anticorruzione, in particolare, si rivelerebbe inefficace e anzi andrebbe a peggiorare la situazione. “Cosa serve inasprire le pene se poi togli al magistrato la possibilità di accedere alle intercettazioni telefoniche?- domanda il senatore Nicola Morra- Le intercettazioni telefoniche, com’è noto, sono il modo più semplice ed immediato per sapere la verità. Altra ingiustizia è stata l’aver tolto dal ddl il Daspo per i politici che hanno avuto condanne. È stato bocciato anche l’emendamento Buemi, che noi sostenevamo, che determinava l’impossibilità, per chi è stato condannato, di avere a che fare in futuro con la pubblica amministrazione, nel Pd si vede che questi emendamenti facevano torto a qualcuno…”.

Grandi opere uguale grande corruzione. Per il giudice Imposimato è quasi un rapporto di causa-effetto. “Le grandi opere pubbliche servono solo per pagare le mazzette – taglia corto il giudice-. L’Italia non ha bisogno di nuove grandi opere pubbliche che vengano pagate miliardi su miliardi di euro dai cittadini onesti che sono sempre più tassati e prostrati per arricchire pochi. L’altro dramma crescente del nostro Paese sono le disuguaglianze sociali. C’è gente sempre più ricca che non lavora e sempre più gente che lavora onestamente e vive profondi disagi economici”.

unnamed (1)È a questo punto che parte l’affondo rivolto al presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Mattarella lo conosco bene- confida Imposimato, candidato del M5S alle scorse elezioni per il Quirinale- ha perso un fratello come me a causa della mafia, è una persona che stimavo molto ma da quando è presidente mi ha molto deluso. Come si può tacere di fronte a delle disuguaglianze così macroscopiche nel Paese? Come può un presidente della Repubblica non prendere posizione nei confronti di chi si fa beffe del dettato costituzionale? Al momento le leggi di Renzi sono tutte tranquillamente anticostituzionali”.

Se di Mattarella si dice deluso, neppure per un istante Imposimato ha riposto fiducia in Matteo Renzi. “Renzi è un analfabeta bugiardo di bassa lega che con le sue pseudo riforme sta cancellando il Parlamento e sta conferendo poteri illimitati al presidente del Consiglio. La riforma elettorale ‘Italicum’ è una totale schifezza, molto peggiore del ‘Porcellum’, poiché il cittadino non è più libero di votare chi desidera. La riforma del Senato invece trasforma il secondo ramo del Parlamento in un qualcosa di non ben definito dove saranno tutti nominati e il risparmio sarà davvero esiguo, l’unico risultato è di limitare la partecipazione elettorale dei cittadini, era meglio la riforma del Senato presentata da Berlusconi nel 2003, almeno quella lasciava ancora eleggere ai cittadini i senatori”.

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