L’azienda Tper sta valutando l’eventualità di assumere provvedimenti anche drastici nei confronti dei giovani studenti che l’altro giorno hanno preso a calci il conducente di un pullman che li aveva rimproverati per le loro intemperanze sul mezzo pubblico. Tper seguirà infatti la situazione e potrebbe anche decidere di sospendere gli abbonamenti dei due protagonisti dell’aggressione al proprio dipendente.
Aggressori che sono già stati identificati e che in realtà potrebbero essere più di due. Si tratterebbe infatti di quattro studenti magrebini con situazioni familiari problematiche e atteggiamenti conflittuali, che in alcune occasioni hanno mostrato comportamenti alquanto vivaci sullo stesso pullman, senza tuttavia arrivare ad alzare le mani (e i pierdi) come accaduto l’altro giorno, quando l’ennesimo rimpropvero dell’autista ha scatenato la loro imprevista reazione.
Il conducente già ieri ha ripreso regolarmente servizio dopo essere stato al pronto soccorso per i dolori al petto dovuti ai calci ricevuti, che non gli hanno comunque causato traumi significativi. “Ne ho parlato con Tper – riferisce l’ammnistratore unico di Ami, l’Agenzia della Mobilità e Impianti di Ferrara, Giuseppe Ruzziconi – e mi hanno assicurato che la situazione verrà monitorata. Non so se il conducente abbia deciso o meno di sporgere denuncia, ma è chiaro che in queste situazioni si cerca sempre di andare con i piedi di piombo. L’autista è peraltro una persona con esperienza nel suo campo, uno che sa gestire questo genere di situazioni e non si fa intimidire, anche se in questa occasione specifica non si è aspettato la reazione dei giovani”.
Che vi siano situazioni di criticità su alcune linee, Ruzziconi non lo nasconde: “Sono capitati atti di bullismo, tanto che eravamo intervenuti nell’area del Basso Ferrarese per un episodio, ma questo è un caso diverso. Nell’area dell’Alto Ferrarese, quella delle linee che fanno la spola tra Bologna e Ferrara, le criticità riguardano i comportamenti di alcuni ragazzini figli di extracomunitari che hanno situazioni problematiche in famiglia”.