
I neo acquisti della Spal, Matteo Gerbaudo (a sx) e Marcello Cottafava (a dx) con il Presidente Walter Mattioli (foto F.Pansini)
Che quella di Marcello Cottafava alla Spal fosse ben più di una semplice chiacchiera di mercato lo si era intuito dal sorriso con cui il digì biancazzurro Davide Vagnati aveva risposto alle domande in merito al difensore ligure. Una possibilità divenuta realtà nelle ultime ore, perchè dal pomeriggio di mercoledì Cottafava è ufficialmente un nuovo giocatore spallino, dopo aver rescisso consensualmente il contratto che lo legava al Latina ed iniziato, contestualmente, l’avventura in biancazzurro.
Il tempo di arrivare al Centro di via Copparo, assistere alla parte finale dell’allenamento della squadra, stringere la mano a mister Semplici ed ai nuovi compagni e per quarto nuovo volto del mercato invernale biancazzurro è già tempo di presentazioni agli organi di stampa, fianco a fianco del Digì Vagnati e del Presidente Walter Mattioli, che così presenta Cottafava: «Leggo in questi giorni tanti discorsi sull’età del giocatore (37enne; ndr) ma forse sfuggono due o tre particolari: la carriera e risultati ottenuti da questo ragazzo, soprattutto negli ultimi anni, la continuità di rendimento e presenza, la personalità mostrata nelle diverse esperienze in tutti i campionati da lui disputati. Se un giocatore è bravo lo è a 18 come a 37 anni. Lo ritengo un grande colpo per la Spal, che personalmente mi rende molto felice. Questo perchè credo che alla nostra squadra serva un leader in campo: abbiamo una rosa formata da tanti bei nomi ma con difetti di personalità che sono emersi in maniera purtroppo evidente negli ultimi due mesi. E dopo aver preso gol “balordi” in serie, abbiamo creduto fosse fondamentale inserire in organico una presenza capace di guidare il reparto arretrato e di conseguenza la squadra. Marcello è un ragazzo che abbiamo cercato già nel recente passato, sono contento che oggi faccia parte della nostra squadra e mi auguro che da subito possa “mordere le orecchie” ai suoi nuovi compagni di squadra».
«La Spal è una bellissima scommessa che mi stimola molto – le prime parole di Cottafava -, e per il sottoscritto vestire i colori biancazzurri è motivo di grande soddisfazione. Ho giocato qui con il Lecco in passato, conosco la piazza e l’ho sempre seguita: grande storia, blasone importante, pubblico appassionato. Scendere di una categoria, con queste premesse, non è sicuramente un problema, piuttosto questa nuova avventura mi porta nuovi stimoli e spero sin da subito di dare il mio contributo. I primi sei mesi della stagione sono stati altalenanti in quanto a risultati, ma c’è tempo per raddrizzare la situazione, perchè comunque nonostante le ultime prestazioni negative, l’organico è di tutto rispetto e formato da giocatori di grande qualità».
L’accordo tra le parti, che legherà Cottafava alla Spal sino al giugno del 2016, è stato trovato in pochi giorni: «Con il Direttore (Vagnati; ndr) ci conosciamo sin da quando abbiamo vissuto l’esperienza nelle giovanili della Sampdoria, poi le nostre carriere si sono divise ma siamo sempre rimasti in contatto. E’ vero, del mio arrivo alla Spal si era parlato già in altre occasioni: negli ultimi giorni ho avuto modo di ascoltare il progetto, conoscere la proprietà ed il Presidente Mattioli e non ho avuto bisogno di ulteriore tempo per pensare alla mia scelta. Lascio Latina, con cui ho vissuto tre splendide stagioni e l’indimenticabile promozione in serie cadetta, è una esperienza che porterò sempre nel cuore. Dopo i primi sei mesi di questa stagione ho capito che avrei trovato poco spazio, e siccome ho ancora una grande voglia di giocare ed essere protagonista, la Spal è stata immediatamente una possibilità a cui non si può rinunciare».
Già, perchè a dispetto dell’età, il nuovo difensore biancazzurro tiene ‘snocciola’ alcuni numeri importanti: «Nella passata stagione ho giocato 45 partite sulle 47 totali in serie B (comprese quelle dei play-off;ndr), l’anno precedente, quello della promozione in B attraverso gli spareggi, ne ho saltate ugualmente solo due. Ho ancora tanto da dare, nonostante il Latina avesse pensato a me per un ruolo dirigenziale al termine della attuale stagione. Il mio ruolo da leader? Nella mia carriera, per il mio modo di essere ed il ruolo ricoperto, ho sempre avuto la tendenza a “guidare” la difesa, mi piace prendermi delle responsabilità. E cercherò di portare il mio contributo sotto questo aspetto in campo e fuori anche qui, come mi è stato chiesto dalla società. Difesa a tre, quattro o cinque? Non è un problema, ho giocato in tutti i ruoli, mi adatterò alle indicazioni del nostro allenatore. Sono allenato, ho giocato alcune partite in questa stagione, sono a disposizione già per la prossima partita».
18 anni dividono Cottafava dall’altro neo acquisto biancazzurro, il 19enne Matteo Gerbaudo. In comune, il recente passato in serie cadetta e la voglia di vivere una seconda parte di stagione da protagonista. «Ci tenevo a dire che vestire la maglia della Spal è motivo di grande orgoglio – spiega il centrocampista -, devo ringraziare il Direttore, il Presidente e la società che mi hanno offerto la possibilità di arrivare in una piazza importante come Ferrara. Ho voluto prendere questa occasione al volo, a Vicenza mi sono trovato bene in questi sei mesi e ho avuto modo di scendere in campo tre volte in serie B, però sono venute a mancare le cose più importanti: giocare, divertirmi, essere protagonista e crescere come calciatore e come persona. Cercherò di fare il massimo per trovare spazio e cogliere l’opportunità di dare un contributo importante alla mia nuova squadra».
E dire che il trasferimento di Gerbaudo è stato messo in discussione proprio all’ultimo da un ripensamento del Vicenza: «Nelle scorse ore si è infortunato un mio ex compagno di squadra – spiega Gerbaudo – e così la società mi ha dato la possibilità di restare in veneto. Ma io ho dato la mia parola alla Spal, e non ho avuto ripensamenti. Ci sono state diverse proposte, tra cui il Lanciano in serie cadetta e numerose altre squadre di Lega Pro, ma la mia scelta è sempre stata questa».
Trovare spazio ed aiutare i biancazzurri ad uscire dalla crisi. Il compito non sarà facile, nonostante l’entusiasmo. Ma il nuovo mediano ha le idee chiare: «Mi alleno qui da due giorni, ho avuto modo di conoscere i miei nuovi compagni e parlare con loro. Dal punto di vista tecnico trovo una squadra di grande livello, nel mio reparto ci sono giocatori importanti. E’ chiaro che il momento non è semplice, e il morale è basso per via degli ultimi risultati. I ragazzi mi hanno raccontato l’andamento delle ultime partite, e la cosa che più dispiace è costruire tanto e non riuscire a raccogliere mentre gli avversari alla prima occasione sono capaci di ‘castigare’ il minimo errore. Io da giovane non ho certo la presunzione di arrivare e pensare di essere il salvatore della patria, però spero di contagiare tutti con il mio entusiasmo, anche chi magari in questo momento soffre per le difficoltà. Posso giocare nei ruoli dei tre del centrocampo: nelle ultime annate ho ricoperto il ruolo di mezz’ala, sinistra e destra e a Vicenza ho pure fatto il trequartista. Ma sarà mister Semplici a scegliere dove impiegarmi, io sono a disposizione anche se mi mancano i 90′ nelle gambe».
Per Gerbaudo il sogno, un giorno, è quello di tornare alla Juventus, proprietaria del cartellino. «E’ chiaro che quello rimane il sogno, stiamo parlando della società campione d’Italia. Nelle passate stagioni ho avuto modo di allenarmi con i campioni bianconeri, già entrare nel campo di allenamento rappresentava una emozione unica, ogni volta. Oggi devo pensare a fare bene con la Spal, ritragliarmi spazio, crescere. La mia espulsione nella finale di Coppa Italia Primavera contro il Napoli allo stadio San Paolo? Mi porterò dietro questa ‘macchia’, ne sono consapevole. Ho pagato un gesto sbagliato, in risposta a tante provocazioni in quella situazione. C’era molta pressione, 35mila persone allo stadio, un clima infuocato e così ho reagito d’istinto, senza pensare alle conseguenze di un gestaccio nei confronti del pubblico. Ho commesso un errore, scusandomi anche perchè nulla ho contro i tifosi partenopei».
La chiosa, al pomeriggio di presentazione dei nuovi acquisti, è del Presidente Walter Mattioli. Pochi sorrisi ed a denti stretti, poca voglia di parlare, una rabbia che ancora brucia dentro dopo il ko di sabato a Pontedera e gli ultimi due mesi di risultati negativi: «Ripeto e ribadisco quanto detto: sulla carta questo è un gruppo formato da giocatori importanti. In questi giorni ho parlato singolarmente con molti di loro, perchè faccio fatica a comprendere certe prestazioni. Oggi ho un quadro più chiaro su quali sono le componenti caratteriali della squadra e su cosa può avere portato a questa situazione che non posso, non possiamo permetterci. Io mi sento primo responsabile di tutto, me ne assumo le responsabilità come giusto che sia. I tifosi della Spal vengono da tanti anni di delusioni profonde e indicibili, non dobbiamo certamente fare ingoriare loro i ‘magoni’ delle ultime domeniche. Ci siamo messi subito al lavoro per porre rimedio al momento negativo: sono arrivati quattro giocatori nuovi in poco meno di una settimana: riteniamo che possano darci una mano, perchè alcuni di questi hanno le caratteristiche per essere immediatamente protagonisti ed altri diventarlo. Non siamo fermi davanti a quello che succede e non resteremo con le mani in mano. La nostra proprietà, ancora una volta, ha dimostrato la massima disponibilità per rispondere alle necessità della squadra ed alle richieste dei dirigenti».
Sul mercato: «Cottafava ultimo acquisto di gennaio? Credo di no – commenta il massimo dirigente -, può succedere di tutto da qui a fine mercato, nessuno deve sentirsi al riparo ed anche i giocatori più importanti potrebbero partire, non mi sento di escludere nulla considerato il momento. Le richieste ci sono, perchè si tratta sempre di elementi di valore, che hanno un curriculum importante. Ed il fatto che non riescano a rendere non fa che aumentare il mio dispiacere e la mia rabbia. Cessioni? Quando ci sarà qualcosa lo saprete: sono arrivati quattro giocatori, due (Legtittimo e Ferretì; ndr) sono andati via. E’ evidente che anche qualcosa in uscita faremo. E magari per qualcuno che parte può arrivare una contropartita. Ripeto, potete aspettarvi di tutto, vedremo cosa succederà».
Infine l’appello ai tifosi: «Se il nostro pubblico è amareggiato ed infelice non posso dire nulla, mancherebbe altro. Ne hanno tutti i motivi e sono il primo a soffrire di questa cosa. Ai nostri tifosi, ai ragazzi della Curva chiedo però di starci vicini e dimenticarsi per qualche ora i dispiaceri che gli abbiamo procurato nelle scorse settimane. La loro presenza allo stadio così come al campo di allenamento per incitare la squadra è importante e potrebbe aiutare i giocatori a togliersi di dosso timori e paure. Abbiamo davanti tre sfide che dal mio punto di vista potrebbero essere determinanti dopo questo periodo difficile. Con Savona, Santarcangelo e Gubbio la spinta dei nostri supporters può essere decisiva».