Cronaca
10 Novembre 2014
Ora gli impegni delle imprese: fideiussioni e servizi

Grisù, si cerca un gestore

di Marco Zavagli | 3 min

cortile oggiIl famoso costo zero inizia a prendere forma. E, oltre agli 800mila euro del cofinanziamento Provincia-Regione per la messa a norma degli spazi comuni, ora si iniziano a percepire anche i costi per le imprese insediate. Ha preso il via quella che possiamo chiamare “fase 2” di Grisù, il bellissimo progetto rimasto per alcuni versi solo sulla carta (l’immobile dell’ex caserma che doveva essere riqualificato senza intervento pubblico). Il brutto anatroccolo, più che un draghetto, dopo i primi e tanti incidenti di percorso ora può iniziare a dare frutti alle imprese creative insediate (ad oggi rimaste in 12 delle 18 di partenza) che vi hanno creduto.

Se fino ad oggi ci hanno solo creduto, ora vi devono anche investire. In attesa del bando provinciale imposto dalla Regione alla luce dei fondi pubblici messi a disposizione, si aspettano le prime manifestazioni di interesse da parte di privati per gestire (o cogestire) gli spazi di via Poledrelli 6. Il nuovo soggetto andrà a sostituirsi o ad affiancarsi all’associazione Spazio Grisù, l’ideatore del progetto di factory creativa “acceleratore” (forse il termine non è così appropriato) di imprese.

Nel frattempo, le imprese insediate dovranno accendere delle fideiussioni bancarie per dare il via ai primi lavori finalizzati ai servizi alle stesse. Un altro esborso verrà dall’onorario per l’amministratore di condominio, già nominato. Ogni azienda verserà in base alla propria quota di spazio, diviso in millesimi. Non rientrano ancora i costi per la messa a norma dei bagni, dell’impianto elettrico e per le certificazioni varie (che alcuni devono ancora perfezionare).

Quanto ai lavori di messa a norma degli spazi comune, questi prevedono l’agibilità dello stabile, gli impianti di sicurezza e l’accessibilità. Su questo fronte si apre un capitolo a parte, con la necessità di prevedere un elevatore per gli spazi al primo piano, per consentire l’accesso ai disabili.

Parallelamente all’individuazione del gestore, si porrà anche il tema del rilancio dell’associazione. Un rilancio che alcuni auspicano all’insegna di un ricambio delle cariche di presidenza e direttivo. Sempre riguardo al direttivo, si è dimessa Ilaria Baraldi, che giudica il suo ruolo di consigliere comunale Pd non più opportuno dopo il riassetto istituzionale che ha coinvolto la Provincia, proprietaria dell’immobile: “a me interessa parlare di rigenerazione urbana a 360 gradi – spiega Baraldi a Estense.com – e non voglio sentirmi cucire addosso etichette di appartenenza. Io vorrei che si riprendesse il progetto originario, quello che si inserisce in un’idea complessiva di più ampio respiro che deve coinvolgere l’intero territorio di Ferrara e che può essere occasione di rilancio anche economico e modello di un nuovo approccio delle relazioni tra pubblico e privato. Quanto a Grisù, spero si dia corso all’idea iniziale che voleva, oltre alla factory per imprese creative, anche la riqualificazione di un intero quartiere attraverso le relazioni, che voleva diventare un modello culturale e sociale”. Un punto questo sul quale sta puntando i piedi all’interno del direttivo anche il vicepresidente Andrea Amaducci.

Prima, però, Grisù deve finalmente partire. E questa volta con le carte in regola, senza gli incidenti di percorso (per usare un eufemismo) che l’inchiesta di Estense.com ha segnalato già nell’agosto dello scorso anno. “In un altro paese, come la Germania – si difende Baraldi – forse sarebbe stato possibile farlo in tempi brevi e modalità semplificate, ma la normativa e la legislazione stringenti che vigono in Italia hanno rallentato molto tutto l’iter di insediamento. Ciò che rende interessante Grisù, così come le altre esperienze già presenti a Ferrara, pur differenti, dal Teatro Verdi al Mercato coperto, è che possono diventare un modello sul quale poi costruire una normativa più snella ed efficace per incentivare esperienze simili, così come avviene in tutta Europa”.

Infine, per la cronaca, è stato presentato all’assessore Fusari il progetto privato dell’imprenditrice Anna Tambini, annunciato mesi fa da questo giornale.Non si conosce l’esito dell’incontro.

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