Cronaca
3 Novembre 2014
Dura presa di posizione del Siap contro Tonelli: "Dichiarazioni sconcertanti, più estreme di Giovanardi"

Cucchi, a Ferrara i sindacati di polizia si spaccano

di Ruggero Veronese | 3 min

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“Sconcertati per le dichiarazioni del segretario nazionale del Sap, Gianni Tonelli”. La sentenza della corte d’appello di Roma sul caso Cucchi spacca i sindacati di polizia ferraresi, con il Siap (Sindacato Italiano Appartenenti Polizia) che prende le distanze in maniera decisa dal Sap (Sindacato Autonomo di Polizia) e dal suo segretario nazionale Tonelli, che all’indomani dell’assoluzione – per insufficienza di prove – di tutti gli imputati non aveva certo nascosto la propria soddisfazione.

“In questo Paese – sono le parole di Tonelli – bisogna finirla di scaricare sui servitori dello Stato le responsabilità dei singoli, di chi abusa di alcol e droghe, di chi vive al limite della legalità. Se uno ha disprezzo per la propria condizione di salute, se uno conduce una vita dissoluta, ne paga le conseguenze. Senza che siano altri, medici, infermieri o poliziotti in questo caso, ad essere puniti per colpe non proprie”. Parole con cui il segretario del Sap imputava le cause della morte di Stefano Cucchi al suo stile di vita, negando quindi che alla base della tragedia vi potesse essere stato un pestaggio all’interno del carcere di Regina Coeli (nonostante i referti medici testimoniassero lesioni ed ecchimosi alle gambe, all’addome, al torace e al viso, la frattura della mascella, un’emorragia alla vescica e due fratture alla colonna vertebrale) e, di conseguenza, un omicidio.

Una presa di posizione talmente estremizzata da sollevare lo sdegno anche del Siap di Ferrara, il cui segretario Alessandro Chiarelli ‘invita’ il collega del Sap a riconoscere le responsabilità dello Stato e a limitare i propri giudizi a quanto è dato sapere. “Tonelli esprime piena soddisfazione per l’assoluzione di tutti gli imputati del caso Cucchi – afferma Chiarelli -, dichiarando che chi non ha rispetto della propria vita ne paga le conseguenze, poi riprende la solita litania vittimistica dello Stato irriconoscente che se la prende con i suoi servitori. Tonelli per un volta riesce ad avere una posizione più estrema di Giovanardi, che almeno ha parlato di responsabilità morali da parte delle istituzioni. Noi non conosciamo in modo approfondito le carte del processo sulla morte del povero Cucchi (invece pare le conosca Tonelli, che parla di assoluzione giusta). Da quel che si comprende la vicenda ha invece moltissimi punti oscuri su cui ci augureremmo maggiore chiarezza. Tuttavia ciò che ci atterisce (oltre alla completa mancanza di sentimento di solidarietà per la famiglia) è che il sindacato di polizia Sap non dice nessuna parola rispetto al fatto incontrovertibile che un ragazzo è morto in modo inaccettabile mentre era nelle mani dello Stato”.

Una condanna senza mezzi termini alla linea del Sap che include anche l’ormai infausto episodio degli applausi agli agenti condannati per la morte di Federico Aldrovandi: “Dopo la vicenda degli applausi del Sap ai protagonisti della vicenda Aldrovandi di cui tanto si è discusso – continua il segretario del Siap -, ecco un’ulteriore testimonianza di come il profilo politico e istituzionale di questo sindacato stia pericolosamente sbandando verso il sovvertimento dei valori storici del sindacalismo di polizia, da sempre fatto di moderazione nel linguaggio, di prudenza nei giudizi e di non ingerenza nelle sentenze giudiziarie. È una deriva che ci lascia sconcertati, anche alla luce del fatto che a Ferrara questo sindacato ha quasi il 60% della rappresentanza. A ruota del Sap, purtroppo registriamo un intervento non dissimile, nella forma e nei contenuti, da parte del Coisp, altro sindacato di polizia che usa alzare spesso i toni. In un momento storico delicato come questo, preoccupa non poco che uomini che portano la nostra uniforme perdano sempre di più il senso della misura istituzionale delle loro parole”.

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