Politica
16 Settembre 2014
Per arrivare al pareggio del rendiconto 2014 mancano appena 650mila euro

Marattin lascia con un bilancio che sorride

di Ruggero Veronese | 4 min

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unnamed (21)Il nuovo assestamento di bilancio approvato dalla giunta viene presentato da un sindaco Tiziano Tagliani e da un assessore Luigi Marattin di umore raggiante. Sorrisi, battute e pacche sulle spalle, anche quando il discorso vira dai conti economici – sui quali la coppia si mostra assai ottimista nonostante i nuovi tagli da Roma – al futuro dell’assessore al bilancio, che non commenta le voci che lo indicano in partenza verso la corte di Matteo Renzi ma lascia al sindaco una battuta significativa: “Diciamo che, con il bilancio 2015 ormai pronto, quasi chiunque potrebbe fare l’assessore”, è la dichiarazione ‘semiseria’ di Tagliani.

Veniamo al dunque. Per arrivare al pareggio del rendiconto 2014 mancano circa 650mila euro, dovuti principalmente a tre fattori: un taglio nei trasferimenti statali di 340mila euro, un contributo ‘una tantum’ di 250mila euro all’Azienda per i Servizi alla Persona per risanarne la liquidità e 30mila euro per ultimare le procedure di liquidazione della società Consorzio Provinciale di Formazione. “Si tratta di una manovra molto leggera – spiega Marattin -, per trovare copertura ad alcune spese non preventivate. Siamo in attesa di conoscere gli interventi del governo nella prossima Legge di Stabilità, dopo la quale siamo già pronti ad approvare il bilancio preventivo del 2015, che è già quasi ultimato”.

L’assessore ripercorre “la tempesta che abbiamo affrontato” e i “risultati raggiunti con fatica” dal 2010, ovvero dal momento in cui i trasferimenti statali sono calati di 17,5 milioni dai 120milioni di partenza, per via dei tagli che hanno accompagnato il Paese dall’ultimo anno dell’esecutivo Berlusconi in poi. “Anni in cui – rivendica Tagliani – siamo anche riusciti ad abbassare la pressione fiscale”. A parte i 30mila euro per i costi di liquidazione del Cpf, le spese maggiori per l’assestamento riguardano le altre due voci: i 340mila euro sono la quota ferrarese per i ‘famosi’ 80 euro di Renzi, mentre riguardo ai 240mila euro ‘una tantum’ all’Asp. “Non è un mistero che l’Asp ha chiuso l’anno con un disavanzo importante, attorno al milione di euro – afferma Marattin-. Questo non è dovuto a una mala gestione, ma a cause che a volte si fa fatica a capire, come le spese per l’assistenza agli immigrati e l’obbligo di farsi carico delle decisioni dei giudici in materia di servizi sociali”. Costi che secondo Tagliani, solo per quanto riguarda i minorenni in affidamento, raggiungono i 650mila euro. Con un disavanzo strutturale che Marattin stima in 750mila euro, l’assessore ha quindi chiesto all’azienda un piano di rientro, concedendo in cambio un’iniezione di liquidità per far fronte al bilancio dell’anno corrente.

Da dove verranno prese le risorse extra per chiudere il 2014? Tagliani e Marattin assicurano che “faremo fronte con economie che stanno dentro al bilancio”, ovvero riducendo i costi del personale: “Ad esempio – scende nel dettaglio l’assessore – attraverso la rinuncia per gran parte dell anno al direttore generale: Finardi paga l’assestamento, anche se in realtà percepiva meno di un sesto rispetto alla cifra che ci serve. Il resto riguarda turnover e pensionamenti: il personale ha un bilancio di 44 milioni di euro e continueremo a ridurlo dell o,5% all’anno fino al 2019”.

Discorsi chiari per quanto riguarda i conteggi, ma una domanda continua ad aleggiare nell’aria: siamo di fronte ai saluti finali di Marattin? L’assessore incrocia le braccia e non si esprime: “Sui giornali ne ho lette di tutti i colori, anche che andrei a fare il ‘controllore’ del ministro Padoan (un’ipotesi quantomeno coraggiosa del quotidiano Repubblica, ndr). Vi lascio divertire”. Tagliani se la ride e si ‘sbilancia’ in modo significativo nel lodare il lavoro di Marattin: “Con il bilancio 2015 ormai pronto, quasi chiunque potrebbe fare l’assessore”. E che dire riguardo all’altro membro della giunta ad animare le cronache, Aldo Modonesi, che con la sua tardiva autocandidatura alle regionali ha portato scompiglio nella direzione Pd? Anche in questo caso Marattin se la cava con una battuta: “Ogni volta che ho dato un termine per presentare i conti degli assessorati, Modonesi l’ha sempre sforato. Quello che è successo ha stupito tutti tranne me”. Chissà se il diretto interessato condividerà il buon umore. La risposta si scoprirà in serata, dopo la riunione del direttivo del partito.

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