Cronaca
2 Settembre 2014
Il titolare venne sfregiato al volto e un suo amico finì in coma

Due arresti per la tentata rapina selvaggia

di Daniele Oppo | 3 min

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WP_20140902_005La polizia ha chiuso il cerchio sulla tentata rapina in un piccolo market di corso Porta Po gestito da un cittadino bengalese, avvenuta il 14 agosto scorso ad opera di tre persone di origine tunisina, costata uno sfregio sul volto al titolare e una settimana di coma a un amico intervenuto in sua difesa.

Dopo la cattura sul posto di uno dei tre (Frej Bahri, tunisino di 34 anni) – bloccato dal titolare con l’aiuto di un secondo amico del titolare (lo stesso che aveva dato l’allarme alla polizia) – le indagini della Terza Sezione della Squadra Mobile hanno portato in questi giorni all’arresto degli altri due complici: Beshir Nefzi (già conosciuto dalle forze dell’ordine, con precedenti per droga) e Walid Barhi (nipote di Frej,  e unico incensurato dei tre)  entrambi del 1991.

Secondo la ricostruzione effettuata dalla polizia uno dei tre sarebbe entrato nel negozio per prendere una birra e, una volta avvicinatosi alla cassa, anziché pagare, avrebbe sollevato la maglietta per mostrare un coltello. Il titolare del negozio a quel punto non si sarebbe reso conto della situazione e avrebbe ricevuto uno schiaffo. Il più giovane dei Barhi e Nefzi avrebbero così provato a mettere le mani sulla cassa ma sarebbero stato bloccati dal titolare. Nel frattempo sarebbe intervenuto l’amico, presente all’interno del negozio, che ha poi ricevuto una bottigliata in testa, provocando la reazione del titolare che per tutta risposta è stato colpito da una coltellata al volto da Walid Barhi.

Frej Bahri

Frej Bahri

Fuori, ad attenderli, c’era invece Frej Bahri al quale sarebbe stata consegnata una bottiglia per colpire il titolare che, però, ha reagito ancora una volta riuscendo a bloccarlo insieme al terzo amico intervenuto in suo sostegno dopo aver sentito che qualcosa non andava e aver chiamato il 113. Walid Bahri e  Nefzi, messi alle strette e senza bottino, sono scappati lasciando indietro Frej Bahri, il primo dei catturati.

Nei giorni seguenti le indagini – coordinate dal Pm Ombretta Volta – hanno fatto emergere che Frej Bahri (residente a Ferrara, con un permesso di soggiorno a tempo indeterminato in quanto sposato con una donna italiana) era già stato controllato più volte insieme a Nefzi. Inoltre i tre erano abituali frequentatori della zona e del market che hanno tentato di rapinare a volto scoperto. Da qui la richiesta di custodia cautelare nei confronti di Nefzi e il suo successivo arresto a Porto Garibaldi mentre si recava al mare.

Da sinistra: Beshir Nefzi e Walid Bahri

Da sinistra: Beshir Nefzi e Walid Bahri

Ieri mattina invece, dopo aver raccolto – non senza difficoltà – prove a suo carico, la Squadra Mobile ha proceduto all’arresto di Walid Bahri (in possesso di un permesso di soggiorno come badante al vaglio degli inquirenti) presso la sua abitazione di via Cicogna, dove è stato ritrovato anche il coltello usato per la rapina. Il giovane, alla vista degli agenti, avrebbe cercato di scappare da una finestra, gettandosi dal secondo piano ma, avendo visto il perimetro dell’edificio completamente presidiato dalla polizia avrebbe desistito.

“Grazie all’ottima sinergia tra polizia, procura e tribunale – commenta il vice questore aggiunto e dirigente della Squadra Mobile Andrea Crucianelli – si è riusciti ad arrivare alla conclusione positiva dell’indagine, evitando il rischio che i due potessero fuggire all’estero nel caso in cui le indagini non fossero state concluse entro pochi giorni dal fatto”.

I tre tunisini sono tutti accusati di tentata rapina aggravata in concorso, porto ingiustificato di armi e lesioni aggravate. L’amico del titolare dopo una settimana in stato di coma è ora ricoverato alla ex Casa del Pellegrino per la riabilitazione.

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