Cronaca
20 Maggio 2014
L'ex presidente Ingv Enzo Boschi critica duramente i risultati dello studio voluto dalla Regione

Ichese ‘inattendibile’ e i dubbi sulla geotermia

di Redazione | 4 min

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“Stiamo studiando in dettaglio il rapporto Ichese e stiamo trovando incongruità, valutazioni e conclusioni discutibili e non supportate. Persino i dati sono in certi casi evidentemente incompleti”. Ad affermarlo è Enzo Boschi, geofisico, docente all’Università di Bologna, ex presidente dell’Ingv e fino al 2000 presidente della sezione Rischio Sismico della Commissione Grandi Rischi che non risparmia critiche al modo in cui è stato preso in considerazione l’impianto geotermico di Casaglia.

I dubbi sul rapporto e sulla commissione Ichese. Le parole provengono da un intervento sul blog di Jacopo Giliberto esperto di questione energetiche e ambientali de Il Sole 24 ORE, ma Boschi è intervenuto con parole dello stesso tenore sul rapporto Ichese per due volte anche sul Foglietto della Ricerca mettendo in questione l’attendibilità scientifica del Rapporto Ichese su cui si è scatenata la polemica relativa al collegamento tra il sisma di due anni fa e le attività di estrazione nel campo di Cavone. Alla richiesta di Estense.com di specificare i limiti riscontrati nel rapporto, Boschi risponde: “Trovo incongruo e scorrettissimo il testo, non solo nei suoi contenuti,  ma anche nella sua qualità. Il fatto che sia stato tenuto ‘segreto’ per tanto tempo forse è dovuto proprio a questo. Chi di dovere faceva fatica a capirlo. Se queste cose si dicessero apertamente ci sarebbe un forte recupero di credibilità. Se si conclude dicendo ‘che non si può escludere ma non si può provare’ si rinuncia al metodo scientifico. Onestà sarebbe dire: non siamo in grado di rispondere a questa domanda, oppure proporre una riformulazione della domanda”. L’ex presidente del Ingv non si limita solo a contestare lo studio – anche se tiene a ribadire che i suoi sono solo  sono solo dubbi che vengono da una conoscenza parziale dei fatti e che spera di essere presto smentito – ma mette anche in dubbio la competenza scientifica di chi lo ha realizzato: “Come ho già detto in altre circostanze i membri della commissione Ichese, pur essendo persone rispettabilissime, a mio avviso, non hanno le esperienze necessarie ad affrontare  un problema come quello posto. Infatti si tratta di un problema tipicamente di fisica del meccanismo sismico che annovera ben altri esperti.

Né Rivara, né Cavone. Boschi, condannato nel processo di primo grado per il terremoto de L’Aquila insieme agli altri membri della Commissione Grandi Rischi con una sentenza che ha generato non poche discussioni, interviene nella polemica sulle cause del terremoto emiliano per ribadire la totale estraneità – confermata anche dal rapporto – dell’impianto di stoccaggio di gas di Rivara per il quale era stato ingiustamente tirato in ballo e criticato subito dopo gli eventi sismici del maggio 2012, attribuendo a quell’impianto – per il quale aveva proposto una rete di monitoraggio – una responsabilità che in realtà non poteva esistere essendo esso rimasto solo in forma di progetto: “Pacchi di carta” come ci spiega Boschi. Escluso Rivara, il professore non risparmia critiche all’idea che il sisma del 20 maggio sia stato ipoteticamente innescato (triggered) dall’attività estrattiva nel campo di Cavone situata a 20 km dall’epicentro che poi avrebbe sollecitato anche la seconda scossa del 29 maggio: “Come avrebbe fatto a generare prima un terremoto lontano e poi uno più vicino?” chiede il professore.

La geotermia sottovalutata.  Boschi punta invece l’attenzione sulla geotermia: “Un aspetto che mi ha colpito del rapporto – spiega a Estense.com – è l’attenzione dettagliatissima dedicata al Cavone e l’impegno molto blando dedicato allo sfruttamento dell’energia geotermica nel ferrarese. Eppure come hanno detto anche altri non è tanto ovvia l’indipendenza fra l’estrazione geotermica e l’attività sismica. Sull’argomento esistono interi scaffali di letteratura”. Che ci sia una certa correlazione tra eventi sismici e attività geotermica, come afferma Boschi, è documentato da numerosi studi tra cui anche uno (riguardante la produzione di energia) dei tre pubblicati in contemporanea su un numero di Science nel 2013 sulla sismicità indotta da attività umane. “Per quanto riguarda lo sfruttamento dell’energia geotermica nel ferrarese – continua Boschi –  se c’è una valutazione chiara che tutto avviene in sicurezza non si capisce perché l’Ichese se ne occupi. Se non sbaglio la questione non era fra le domande poste dalla Regione… Comunque certi grafici del report concernenti la zona di interesse geotermico non mi sembrano chiari o ben interpretati. Ma le mie – conclude il professore che richiama anche le responsabilità politiche degli amministratori per il mancato rispetto delle normative antisismiche per i danni causati dal terremoto – non sono accuse ma semplici domande di un cittadino che non riesce a capire un avvenimento molto particolare”.

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