di Marcello Celeghini
Un mix di cultura, sapere tecnico e creatività. È questo il futuro di Ferrara e del suo territorio immaginato da Sipro, l’agenzia per lo sviluppo industriale che ieri pomeriggio ha riunito i propri soci nella Sala Giunta del Castello Estense per approvare il bilancio del 2013. Nell’occasione il presidente Gianluca Vitarelli ha illustrato cosa è oggi Sipro per Ferrara e che prospettive future può fornire per il rilancio dell’economia provinciale. È stato anche deciso all’unanimità di prolungare almeno fino a luglio il mandato degli organi dirigenziali dell’agenzia perché molti sindaci della provincia, che sono tra i soci Sipro, dovranno attendere il responso delle urne il prossimo maggio.
Secondo Vitarelli il bilancio del 2013 è per Sipro il bilancio dei ‘nonostante’. “Ho pensato e ripensato ad un aggettivo adatto per riassumervi il nostro 2013- confida Vitarelli-, ho trovato una congiunzione, ‘nonostante’. Nonostante gli investimenti sul territorio si siano quasi azzerati per la crisi, nonostante la crisi bancaria sia locale che nazionale, nonostante il sisma che ha scioccato il sistema produttivo e nonostante qualcuno ci abbia criticato parecchio, possiamo dire che l’anno passato abbiamo avuto dei risultati che si chiamano Berluti, Apea, Amp e Filiera della Plastica, Paes ed efficientamento energetico, programmazione europea con servizi alle imprese con progetti Pitagora sull’Ict, Ensure sull’energia e Macc sulla cultura e la creatività”.
L’obiettivo di mandato che il cda si era da dato nel 2010 era quello di mettere in condizione Sipro di produrre autonomamente cassa ed aumentare il valore economico dell’agenzia. “Il patrimonio immobiliare e terriero di Sipro- spiega Vitarelli- è rimasto invariato e gli investimenti che abbiamo effettuato sono stati quasi quattro volte il fatturato della società permettendoci di avere un flusso di cassa operativo, al netto delle imposte pagate, addirittura superiore ai 500mila euro ogni anno per i prossimi diciotto anni”.
A fronte di un calo del fatturato di circa il 13% il risultato della gestione caratteristica cresce di oltre il 30% al netto anche dell’incremento degli ammortamenti e degli accantonamenti.
Il presidente chiarisce che “questa società non è nata per generare profitti per gli azionisti, anche perché la distribuzione dei dividendi non è prevista dallo stesso statuto della società”. Non da poco è anche la somma che Sipro ha versato nelle casse dei comuni, dove è presente, per l’Imu, in quattro anni ben 552mila euro. Ora, l’agenzia di sviluppo dovrà attendere luglio, dopo che si sarà conclusa la tornata elettorale, per l’insediamento del nuovo consiglio di amministrazione che resterà in carica fino al 2018.
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