
La procura di Ferrara
“Il mio assistito, Riccardo Schincaglia, è stato interrogato in procura durante la mattinata, ma per questioni assolutamente estranee al recente suicidio dell’artigiano ferrarese”. A parlare è l’avvocato Nicola Cosentino, difensore del commercialista finito nell’occhio del ciclone nei giorni successivi alla morte di E.P., l’imprenditore che si è tolto la vita per questioni legate ai propri debiti col fisco. Nei giorni scorsi a puntare il dito contro Schincaglia era stato anche l’avvocato ferrarese Emiliano Mancino, che assiste alcuni privati che hanno presentato querele contro il commercialista.
“Il mio cliente è andato in procura per altri motivi, che sono ancora sotto il segreto delle indagini – prosegue Cosentino -. Per la questione del suicidio avvenuto la scorsa settimana posso dire solo che non siamo coinvolti e siamo totalmente estranei alla vicenda”.
Tornando invece alle querele pregresse Mancino afferma di assistere altri imprenditori che nel corso del 2013 hanno sporto denunce per truffa. “Sono stato uno dei primi legali a depositare due querele nei confronti del ragionier Schincaglia – afferma l’avvocato -. Una nel febbraio e l’altra nel giugno del 2013. Da allora vi è un’indagine aperta in procura da parte dei pm Barbara Cavallo e Patrizia Castaldini”. L’avvocato racconta una storia di truffe e raggiri che sarebbe iniziata addirittura nel 2006. A farne le spese, secondo le querele, sarebbero state le persone seguite dal commercialista – in gran parte autotrasportatori, meccanici e piccoli artigiani – e che lamentano di aver pagato a Schincaglia tramite assegni versamenti dell’iva che non sarebbero mai arrivati all’Agenzia delle Entrate. Tutte accuse che ovviamente attendono un vaglio da parte della magistratura.
Di certo al momento c’è solo il cambio di residenza del commercialista. Dal 26 febbraio scorso l’uomo risulta iscritto all’anagrafe dei residenti all’estero. Un fatto che però, secondo l’avvocato Cosentino, non sarebbe legato alle accuse dei suoi clienti. “Non rilasciamo alcuna dichiarazione – taglia corto Cosentino -, in quanto tutto quello che diciamo viene stravolto sui giornali, ma siamo pronti a rispondere agli inquirenti. È vero che Schincaglia ha spostato la propria residenza in Svizzera, ma non certo per scappare: si trattò di motivi personali di cui non deve rendere conto ad altri e chi vuole può cercare e trovare il suo indirizzo”.
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