Ferrara attiva le misure antismog
Ferrara si prepara a due giorni di limitazioni straordinarie alla circolazione e alle attività agricole e domestiche giovedì 4 e venerdì 5 dicembre
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Il Castello Estense rimarrà aperto al pubblico fino a giugno 2026 mentre entro dicembre dovrebbe arrivare il verdetto della commissione giudicatrice che esaminerà le proposte per i lavori di restauro arrivate da numerose aziende
"Da oggi per Tecopress si apre una nuova pagina su cui scrivere un rinnovato quadro di continuità produttiva e salvaguardia occupazionale". Con queste parole il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia, sanciscono il completamento del salvataggio della Tecopress
Una donna ferrarese di 57 anni, Susanna Zuffoli di Campotto di Argenta, durante la mattinata di martedì 2 dicembre, è morta in un tragico incidente stradale a Molinella, in provincia di Bologna, dopo che l'automobile su cui stava viaggiando è stata schiacciata da un camion
Ferrara registra un’incidenza di 5,6 casi ogni 100mila abitanti, pari a 376 nuove diagnosi di infezione da Hiv tra il 2006 e il 2024

Federico Fantoni
Cento. La Corte d’Appello di Bologna ha confermato integralmente il giudizio di primo grado. Federico Fantoni, il 40enne di Dosso condannato per l’omicidio del suo amico Marco Paltrinieri, 45enne di Cento, dovrà scontare sedici anni di prigione (la pena beneficia del rito abbreviato).
La notte del 9 aprile 2012, il giorno di Pasquetta, Fantoni, montatore di palchi per eventi musicali, era ospite insieme ad altri amici comuni a casa di Paltrinieri al civico 10 di via Torricelli per una cena. Attorno alla tavola siedono la vittima, Fantoni e altri tre amici. Il vino scorre a fiumi. Succede qualcosa, un litigio. Per un motivo non ben precisato. I tre amici che risulteranno estranei ai fatti non erano riusciti a decifrarne il motivo, dal momento che Fantoni e Paltrinieri avevano proseguito a discutere nel cortile.
I tre amici se ne vanno per primi. Nell’abitazione il padrone di casa rimane da solo con Fantoni. Cosa sia successo dopo rimane tuttora un mistero, visto che l’omicida, pur avendo confessato, non riesce ancora oggi a ricostruire nella sua memoria quei momenti. Gli inquirenti però trovarono nella sua abitazione abiti e scarpe intrisi di sangue.
Fantoni viene trovato il giorno stesso nella casa del fratello, intento a guardare su internet gli sviluppi del caso. L’uomo viene portato in caserma e sentito inizialmente come persona informata dei fatti. Alla fine confessa. Non tutto però. Perché il movente e la dinamica rimangono oscuri. Quello che si sa è che si è liberato in qualche luogo dell’arma del delitto, un coltello da cucina che non verrà mai rinvenuto. In qualche luogo che ha dimenticato ha gettato anche la maglietta sporca di sangue. Nella sua mente erano ancora impresse invece le sequenze di quando ha colpito l’amico alla gola. “Sotto il porticato”, disse agli inquirenti. Proprio dove verrà trovato da un condomino alle 8.20 della mattina.
Il pm Filippo Di Benedetto dispose una consulenza autoptica e una tossicologica, dalla quale emerse che Paltrinieri venne ucciso con 45 coltellate.
Così come nella discussione del primo processo, anche l’avvocato Claudia Balboni, difensore dell’imputato, ha chiesto l’assoluzione per insufficienza o, in subordine, l’applicazione delle attenuanti generiche in quanto incensurato. “Molti indizi – spiegava ieri al telefono a Estense.com – sono discordanti. C’è contraddizione anche a riguardo dell’ora del decesso, il medico-legale sostiene tra l’una e le due, ma i commensali sostengono di essersene andati attorno alle 4. Io rimango convinta che lui fosse incosciente e che non sia l’autore materiale del fatto”.
Il procuratore generale invece ha chiesto invece la conferma in toto della condanna, ricordando alla Corte l’efferatezza del crimine e le prove che conducono tutte alla sua colpevolezza.
Non temeva invece riduzioni di pena Gisella Rossi, avvocato di parte civile che rappresenta la zia e il fratello della vittima (i genitori sono morti mentre si teneva il primo grado). “Siamo soddisfatti, se così si può dire di fronte a una tragedia simile – commenta Rossi -. Rivivere quei momenti in aula è stato difficile per i familiari, tanto che la zia si è sentita mancare in un paio di occasioni ed è dovuta uscire”.
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