Comacchio
19 Gennaio 2014
“Per lesione di immagine”. Di Munno: “Andrebbe cacciato a calci in c...”. Chiesta sospensione fino al 2016

L’Asl querela il sindaco per i fatti di Comacchio

di Redazione | 2 min

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unnamedComacchio. “Le minacce di querela di Saltari sono gravissime, e se ci fosse una buona politica questo signore andrebbe cacciato a calci in c…”. L’intera discussione del consiglio comunale straordinario di Comacchio sulle linee guida in tema di sanità da adottare dopo gli ultimi avvenimenti al San Camillo si può riassumere tutta in questa frase di Antonio Di Munno, applaudita sia dal pubblico che dai consiglieri.

Il preludio di tutto è questo: alla manifestazione che precede l’assise il sindaco Fabbri ribadisce che sta preparando un esposto sulle modalità di chiusura del pronto soccorso dell’ospedale di Comacchio, avvenuta improvvisamente pochi giorni fa. Un esposto che si aggiungerà verosimilmente a quello preparato dalla Consulta per il San Camillo. Poi, all’inizio del consiglio, oltre a riaffermare quanto già annunciato alla popolazione, Fabbri rivela di aver ricevuto pochi giorni fa una lettera da Saltari in cui ci sarebbe scritto che il sindaco di Comacchio verrà querelato per aver leso l’immagine dell’Asl.

La discussione va avanti finché un consigliere grillino, Righetti, scherza sugli appalti di Cona: “Non li commento perché già vogliono querelare il sindaco, lasciamo che rimanga l’unico a esserlo”. E Di Munno sbotta e rincara la dose: “Se la stanno prendendo con dei cittadini pacifici che chiedono solo di mantenere il loro diritto alla salute”.

Al netto di questo, la discussione è poco più che afona e unanime nell’accordare al primo cittadino il pieno sostegno nella battaglia per l’ospedale, compreso l’utilizzo di ogni mezzo legale si dovesse rendere necessario.

Dopo il sentito grazie di Di Munno a Mezzogori – “che solo la sorte ci permette di avere ancora qui” -, viene svelato il testo della delibera: il Comune chiederà all’Asl di istituire un tavolo tecnico-politico sulla sanità e di sospendere la riorganizzazione sanitaria fino al 2016, almeno nella parte riguardante il San Camillo.

La delibera, insieme alla sua immediata eseguibilità, viene votata all’unanimità. Sullo scacchiere rimangono pochi pezzi a disposizione del Comune, ora tocca attendere per vedere se Comacchio riuscirà almeno a portare a casa la patta.

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