Comacchio
13 Gennaio 2014
Esposto della Consulta per interruzione di pubblico servizio con accuse al direttore generale Asl

S. Camillo, Mezzogori al prefetto: ‘Rimuova Saltari’

di Redazione | 4 min

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mezzogori videoComacchio. Lo aveva annunciato ed è stato di parola. Manrico Mezzogori, a nome della Consulta Popolare San Camillo, ha presentato un esposto-lettera aperta al prefetto per interruzione di servizio pubblico, denunciando l’assenza dell’ambulanza presso l’ospedale di Comacchio dopo la chiusura del pronto soccorso e accusando il direttore generale dell’Azienda Usl di Ferrara, Paolo Saltari, di “violare palesemente le leggi dello Stato”. Mezzogori e la Consulta si spingono poi oltre, chiedendo al prefetto, oltre all’”immediato ripristino della legalità” anche “se del caso, la sostituzione del Sig. Saltari con un Commissario ad acta”.

Una lunga lettera-esposto, quella del rappresentante legale della Consulta, nella quale ripercorre i fatti dell’8 gennaio, quando il punto di primo intervento dell’ospedale è stato improvvisamente sospeso scatenando la reazione dei manifestanti della Consulta, da oltre 80 giorni in presidio permanente all’interno della struttura. Un provvedimento messo in atto “senza nessuna preventiva comunicazione scritta”, con il personale medico e infermieristico che attorno alle 14 sarebbe stato “avvertito “telefonicamente” di interrompere il servizio”. Il racconto della Consulta parla dell’automezzo della Issa (incaricata, sempre tramite “telefonata”) giunto sul posto a rimuovere le insegne indicanti il pronto soccorso, avanzando avanzando anche dubbi sulla regolarità di tale incarico “in assenza di regolare contratto”. Il sindaco di Comacchio – come riferito dallo stesso primo cittadino in una recente conferenza stampa -, “massima autorità sanitaria e di Pubblica Sicurezza in loco,veniva avvertito, tramite posta elettronica, alle ore 14 (alle 14.03 per la precisione, ndr)”. “Nel frattempo – prosegue Mezzogori – numerosi cittadini che si recavano presso il Punto di primo intervento perché necessitanti di cure venivano respinti. E a questo punto, e di fronte a questi metodi che non trovano riscontro in tutto il mondo occidentale […],che numerosi cittadini si sono rassemblati sul luogo. A parte l’episodio che ha riguardato la mia persona, e a qualche improperio verbale, sfido i rappresentanti delle forze dell’ordine, Carabinieri e Agenti della Questura, a testimoniare un qualsivoglia episodio di violenza, sia contro persone o cose”.

Lo stesso Mezzogori verso le 19, dopo essersi rimesso dall’incidente che lo ha visto protagonista in seguito al suo gesto eclatante di protesta (si era appeso con una corda dalla balconata del pronto soccorso), ha chiesto “al Capitano dei Carabinieri e alla Dirigente della Digos la presenza dell’ambulanza presso l’ospedale di Comacchio come prevede la legge. Se si interrompe un Pubblico Servizio devono essere ripristinate le più elementari norme di salvaguardia della salute pubblica! Poi i cittadini presenti sono stati invitati dallo scrivente a ritornare alle loro case. E così è avvenuto. Forse che i rappresentanti delle forze dell’ordine possono affermare il contrario? L’ambulanza è arrivata e ha stazionato tutta la notte e per tutta la mattinata del giorno 9 gennaio. Sino a che l’equipaggio ha ricevuto l’ordine di andarsene. Per motivi di ordine pubblico e di pubblica sicurezza?”

Motivi che secondo Mezzogori risultano del tutto infodnati. “Sfido – dice infatti – gli assertori di tale menzogna a dimostrarlo. Non si è visto un solo carabiniere né per tutta la
notte né per tutta la mattinata a giustificazione di tali motivazioni. Il Sindaco di Comacchio ha chiesto, telefonicamente, al Sig. Saltari, incaricato di svolgere la funzione di D.G.
ASL, spiegazioni circa lo spostamento dell’ambulanza presso la locale Caserma dei Vigili del Fuoco, adducendo che sarebbero stati i Carabinieri di Comacchio a sostenere tale motivazione. Il Sindaco di Comacchio ha telefonato ai Carabinieri i quali a loro volta hanno sostenuto che è stata l’Asl. Un pietoso gioco a rimpiattino che non stimola di certo la fiducia dei cittadini nelle Pubbliche Istituzioni”. Il 10 gennaio Saltari avrebbe poi inviato tramite posta elettronica una comunicato al sindaco Fabbri  “con il quale si sostiene che in accordo con i carabinieri di Comacchio, per motivi di sicurezza, l’ambulanza è stata spostata presso i Vigili del Fuoco. Dopo 2 giorni! Finalmente si sono messi d’accordo! Finalmente dopo una notte e una mattinata si sono inventati “motivi di ordine pubblico”! Giorno e notte stazionano presso il Punto di primo intervento 2 Guardie Giurate private. Il Sig.Prefetto ha il potere e la facoltà di informarsi se si sono veramente ravvisati comportamenti giustificanti la motivazione di ordine pubblico”.

L’esposto termina quindi con le accuse di Mezzogori allo stesso Saltari “e supporter” sulla mancata presenza dell’ambulanza presso l’ospedale, accusandolo inoltre di essere lui “il vero problema di ordine pubblico”. “E’ il Sig.Saltari – spiega infatti Mezzogori – che ha attuato metodi non conformi al proprio ruolo. Il Sig. Saltari sa bene che il vero motivo è un altro, altrettanto meschino. E fa specie che alcuni rappresentanti dello Stato si siano predisposti alla bisogna! La scomparsa dell’ambulanza, non per tre giorni, ma per sempre, calcolata, si tratta di subdola interruzione di Pubblico Servizio. Di comportamento teso a sovvertire un chiaro disposto legislativo. Persino una palese negazione di un Ordine di Servizio, sottoscritta dal Dott.Nola”.

L’intervento del prefetto è invocato da Mezzogori in quanto, come dichiara nell’esposto al rappresentante dello Stato, “in questa in Provincia è in atto una pericolosa sovversione dello Stato di diritto che coinvolge anche rappresentanti delle Istituzioni Pubbliche”.

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