Lite tra contradaioli. Uno finisce al Sant’Anna
Un diverbio tra contrade storicamente rivali finisce con un uomo colpito all'orecchio che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Cona
Un diverbio tra contrade storicamente rivali finisce con un uomo colpito all'orecchio che ha dovuto ricorrere alle cure del pronto soccorso dell'ospedale Sant'Anna di Cona
Un'auto e una moto si sono scontrati, poco prima delle 12, nella rotatoria che collega via Copparo, via Guido Carli e via Lanfranco Caretti, di fronte al centro commerciale Le Mura. Ad avere la peggio un ragazzo di 27 anni, S.F., alla guida del motociclo che proveniva dalla città, sebbene ferito fortunatamente non pare grave
Si è allontanata dalla comunità dove è ospite a Renazzo, frazione di Cento. Chiunque la veda contatti le forze dell'ordine
La Procura di Ferrara ha impugnato la sentenza con cui il tribunale di Ferrara - in primo grado - aveva assolto i cinque imputati finiti a processo per le presunte difformità strutturali riscontrate durante il cantiere per l'ampliamento fino a 16mila posti dello stadio Paolo Mazza, avviato a seguito della permanenza in Serie A della Spal nel campionato 2018-2019.
In Italia, l'accusa è quella di stalking nei confronti di genitori e familiari. Ma in alcune delle mail inviate - si diceva - ci sarebbe finito anche il nome di Meloni
Accusato di violenza sessuale per aver usato le sue doti ipnotiche nel tentativo di sedurre una giovane ferrarese, è stato assolto con formula piena dal tribunale di Ferrara. La vicenda riguarda Rodolfo “Rudy” Russo, massaggiatore new age e organizzatore e insegnante in corsi di consueling, disciplina terapeutica per aiutare persone con problemi di stress o di mancanza di autostima.
La storia comincia nel novembre del 2010, quando Russo, 53 enne di origine pugliese, si trova a Ferrara nel corso del week end per dirigere uno dei suoi seminari. E tra le sue allieve c’è anche la trentenne ferrarese che in seguito lo denuncerà per violenza sessuale, sostenendo di essere stata ipnotizzata” dal proprio “guru” in cerca di un rapporto sessuale.
La dinamica dei fatti è stata ricostruita più volte nel corso delle precedenti udienze, nelle quali la discussione si è concentrata anche sugli aspetti “tecnici” che renderebbero o meno possibile uno stupro tramite ipnosi. La ragazza infatti raccontò che nella giornata conclusiva del corso annunciò di dover lasciare il corso in anticipo, e che Russo le chiese di seguirla in una stanza per illustrarle quanto avrebbe spiegato prima del termine della lezione.
È in quel momento che accadde il fatto denunciato dalla ferrarese. Russo infatti la fece sdraiare sul lettino, dove cominciò a parlarle in maniera suadente e a massaggiarla a lungo, fino a toccarle le parti intime. La ragazza raccontò in tribunale di essersi sentita in uno stato di torpore e intontimento, fino a quando si risveglio bruscamente e abbandonò la stanza in fretta e furia. Da qui la denuncia, sostenuta anche dal consulente di parte civile Marco Casonato, docente di psicologia dinamica all’università bicocca di Milano, secondo la quale Russo avrebbe utilizzato le proprie tecniche ipnotiche per “annullare la volontà” della trentenne e convincerla a un rapporto sessuale.
Un’interpretazione respinta all’origine dall’avvocato difensore Gianni Ricciuti, il cui consulente affermò in aula come nessun tipo di ipnosi può costringere una persona a commettere azioni contrarie alla propria volontà o alla propria moralità. E non è escluso che abbiano pesato anche le testimonianze di alcuni partecipanti al corso, secondo i quali anche dopo che avvenne quell’episodio la giovane si dimostrò soddisfatta del seminario e compilò addirittura un feedback esprimendo un’ottima opinione sul weekend appena trascorso.
Al termine della discussione, il pm Nicola Proto ha chiesto una condanna a 4 anni di reclusione per Russo, mentre l’avvocato di parte civile Patrizia Micai, legale della ragazza ferrarese, ha chiesto un risarcimento danni pari a 50 mila euro. Richieste non accolte dal collegio composto dai giudici Marini, Landolfi e Mattellini, che ha assolto Russo “perchè il fatto non sussiste”.
Si trattò quindi solo di un approccio “maldestro”, interrotto quando la ragazza, che in un primo momento sembrò ben disposta verso Rudy, si agitò e uscì dalla stanza. Per sapere le motivazione della decisione dei giudici sarà però necessario attendere 90 giorni, anche se l’avvocato Micai si prepara già al ricorso in appello: “È una sentenza per noi molto deludente: la signora è stata sentita in più occasioni dalla procura, dalla polizia e durante il dibattimento. Che motivo avrebbe avuto per mentire? Il signor Russo, al contrario, non è mai stato sentito e si è sempre avvalso della facoltà di non rispondere. Aspetteremo le motivazioni, ma il ricorso è quasi scontato”.
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