Via Pecora, disseminati chiodi per forare gomme: il sindaco denuncia
Su via Pecora sarebbero stati ritrovati alcuni oggetti metallici appuntiti, posizionati con l’intento di forare i pneumatici delle auto in transito
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Lo scorso 2 dicembre, i carabinieri di Codigoro hanno individuato e arrestato un 43enne del luogo che era destinatario di un ordine di carcerazione emesso dall'Ufficio Esecuzioni Penali della Procura di Rovigo per le diverse condanne che aveva ricevuto per reati in materie di stupefacenti e contro la pubblica amministrazione e il patrimonio
La commissione Territorio e Ambiente della Regione Emilia-Romagna, presieduta da Paolo Burani, ha dato parere favorevole al programma di finanziamento degli interventi di dragaggio nei canali e nei fiumi della provincia di Ferrara per il triennio 2025-2027
Ferrara si prepara a due giorni di limitazioni straordinarie alla circolazione e alle attività agricole e domestiche giovedì 4 e venerdì 5 dicembre
"Da oggi per Tecopress si apre una nuova pagina su cui scrivere un rinnovato quadro di continuità produttiva e salvaguardia occupazionale". Con queste parole il vicepresidente della Regione, Vincenzo Colla, e l’assessore al Lavoro, Giovanni Paglia, sanciscono il completamento del salvataggio della Tecopress

Le armi sequestrate alla banda
Sono accusati di associazione a delinquere finalizzata a reati contro persone e patrimonio. È iniziato ieri il processo alla “banda di Migliarino”, il presunto gruppo criminale che dal febbraio all’agosto 2012 ha terrorizzato mezza provincia.
I colpi messi a segno dagli imputati sarebbero avvenuti a Ferrara, Massa Fiscaglia, Ostellato, Tresigallo, Migliarino, Migliaro, Lagosanto e Portomaggiore. Uno degli ultimi in ordine di tempo, fallito, avvenne in giugno dello scorso, quando stavano per tendere un agguato alla titolare di un bar a Migliarino (oggi parte civile attraverso l’avvocato Angela Natati). Alcuni degli imputati si appostarono nei pressi del cimitero per rubare l’incasso della giornata ma, essendo intercettati, vennero bloccati in tempo dai carabinieri.
Quello fu uno degli ultimi tasselli dell’“Operazione Molino”, che oggi vede imputate nove persone imputate a vario titolo di rapine nelle abitazioni e traffico di droga, in particolare nella zona del basso ferrarese. “Criminali efferati e spietati”, come li descrissero i carabinieri all’indomani degli arresti, “che non si facevano scrupoli ad entrare nelle abitazioni di persone anziane” (in un caso anche parenti di uno dei malviventi) minacciando i residenti con armi da fuoco e coltelli”. E che, una volta effettuati i colpi, triplicavano i proventi investendo nel traffico di cocaina e hashish.
Un vero allarme sociale, stando alle dichiarazioni dell’Arma, sventato dai carabinieri del nucleo investigativo di Ferrara grazie a un’indagine coordinata dal pm Ombretta Volta che ha ritenuto sussistente la fattispecie dell’organizzazione a delinquere.
La storia della banda comincia lontano dalla provincia ferrarese e per l’esattezza ad Alessandria, dove nel marzo 2012 viene ricettata una Renault Clio rubata. Un mezzo che ricomparirà poche settimane dopo per le strade ferraresi, nelle ore notturne, come mezzo impiegato dalla banda per effettuare i furti senza lasciare indizi personali. Dal quel momento il gruppo compie una serie di rapine in almeno dieci abitazioni, spostandosi tra Migliaro, Lagosanto, Migliarino e Ostellato. La banda non ha timore a usare modi violenti e, quando vengono scoperti, a minacciare i proprietari delle abitazioni con armi da fuoco (vere o contraffatte) e storditori elettronici (taser).
Secondo gli inquirenti è Nicolò Ottaviano, 41 anni, difeso dall’avvocato Massimo Bissi, il “capo” della banda, definito dagli agenti “il personaggio dal maggior carisma criminale”. Nato in Belgio, Ottaviano si trasferisce a Portomaggiore quando si rende conto delle “potenzialità” della zona, e in breve tempo recluta altri soggetti. Come il venticinquenne Manuel Pironti e il ventiseienne brasiliano William Librizzi, entrambi con precedenti e residenti ad Alessandria, che si uniranno a Ottaviano con la prospettiva di compiere attività illegali in zone dove non sono noti alle forze dell’ordine.
Si costituisce così una banda che vede come elementi di spicco anche due ferraresi: la ventiduenne portuense Sara Luciani, considerata la basista del gruppo (addetta alla pianificazione e alla ricerca degli anziani da rapinare) e il diciannovenne Pasquale Comparone. Questi cinque personaggi rappresenterebbero il vero nucleo operativo della banda e per loro è stato ipotizzato il reato di associazione a delinquere, finalizzata a furto, rapina, ricettazione e spaccio. Un’accusa, quest’ultima, sviluppata dalla magistratura ravennate per competenza territoriale.
L’Operazione Molino andava avanti da tempo, e durante le indagini i carabinieri sono riusciti a sventare alcuni dei furti già pianificati e ad arrestare alcuni dei componenti della banda. Come William Librizzi, in carcere dopo che il 28 giugno 2012 venne stato fermato dagli agenti mentre trasportava nell’auto tre panetti di hashish (260 grammi in totale), un taser, attrezzi da scasso, passamontagna e due pistole ad aria compressa.
Gli altri elementi ritenuti componenti della banda sono Massimiliano Orlandini, nato a Ostellato nel ’68, Giovanni Di Masi, del ’74. Valentina Pescara, 22 anni, e Josh Ruggieri alias Pepino Cilenti, 52 anni.
In sede di udienza preliminare Librizzi e Massimiliano Orlandini (difesi dagli avvocati Patrizio Zagatti e Daniela Vitali) hanno patteggiato rispettivamente le pene di 2 anni e 3 mesi e 2 anni e 4 mesi, mentre Nicolò Ottaviano e Pepino Cilenti hanno scelto il rito abbreviato, che verrà discusso il 12 dicembre. Per gli altri il dibattimento di aprirà il 19 dicembre.
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