“Con la pubblicazione degli orari su internet (vedi tabella, ndr), questi sono diventati definitivi”. I timori dei pendolari di Ferrara sui nuovi orari dei treni sembrano essersi tradotti in realtà secondo quanto riferisce Mauro Vignolo, presidente del comitato dei pendolari Ferrara-Bologna, che quache giorno fa aveva sollevato il problema su estense.com.
“Il provvisorio pervenuto dal Servizio ferrovie avrebbe dovuto pervenirci alcuni giorni fa – spiega Vignolo – per poterci permettere di fare una verifica preventiva, per risegnalare allo stesso in caso di situazioni particolari, che rimane un’affermazione variamente interpretabile, perchè così ci era stato detto per le vie brevi. Riteniamo, peraltro, che eventuali nostri interventi non avrebbero potuto portare a modifiche sostanziali in quanto l’ultima release, pressochè definitiva, era stata inviata da RFI ai vettori (Trenitalia e Tper) il 14 o 15 novembre scorsi e questi si sono ben guardati dal girarla. Ufficialmente non l’aveva nemmeno la Regione. L’unica variante rispetto agli anni scorsi è che hanno formalizzato gli orari su internet 18 giorni prima della loro partenza anzichè quattro o cinque giorni come hanno sempre fatto”.
Il timore di molti pendolari era che Trenitalia avesse intenzione di tagliare i servizi in orari a bassa densità ma fondamentali per chi si deve spostare per lavoro, ad esempio nelle primissime ore della mattina (i viaggiatori temono la corsa delle 6.30). Come ha potuto verificare Vignolo dopo la pubblicazione dei nuovi orari, le tratte sono uguali e non è diminuitoil numero dei treni (solo uno in meno da Bologna a Ferrara nella fascia 16-20). “Quello che non sono stati in grado di fare – precisa però Vignolo – è una rimodulazione intelligente o comunque che non si discostasse dallo stato attuale”. Questo perché la mattina, nella fascia ad alto pendolarismo (6-10) verso il capoluogo di regione, troviamo due treni in meno, tutti regionali alle 6.14 – 6.32 – 6.43, alle 7.12 (anticipandolo di 12 minuti) l’unico regionale per i lavoratori che timbrano entro le 8,30,alle 7.25 un ulteriore regionale e alle 8.03 freccia argento (con arrivo alle 8.34 quindi difficile da prendere, anche se disposti al sovrapprezzo) perché si rischia di arrivare in ufficio alle 9.
Allo stato attuale invece c’era un regionale alle 6.56, un regionale veloce alle 7.24 ed il freccia alle 7.38. “Io se devo entrare entro le 8.30 – spiega Vignolo – sono obbligato ad una modifica di 15 minuti della mia vita per prendere il 7.12 ed essere sicuro di arrivare per tempo. Perché non spostare solo di pochi minuti? O fare regionale il 7.12 e regionale veloce il 7.25? Che ratio c’è in tutto ciò?”. “Alla sera – prosegue Vignolo – nessun cambiamento: ancora non veniamo ascoltati circa l’inutilità di mantenere due treni a distanza di 8 minuti l’uno dall’altro. Infatti ad ogni ora, abbiamo un regionale veloce ai 20 ed un regionale ai 28, che non sono alternativi, dato che un pendolare non rischia per 8 minuti di stare in treno 50 anziché 35: piuttosto slitta all’ora successiva”.
La richiesta del Comitato a Fera è di aprire un tavolo di confronto per ragionare su queste modifiche.
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