“In queste condizioni abbiamo le spalle al muro: manca un canale di intervento per l’utente per controllare e intervenire sul servizio offerto”. C’è preoccupazione nelle parole di Mauro Vignolo, presidente del comitato dei pendolari Ferrara-Bologna, riguardo alla modifica degli orari ferroviari annunciata da Trenitalia. Comitati e Regione sono stati infatti esclusi dalle consultazioni per decidere le modifiche al servizio, che verranno ufficilizzate il 29 novembre dall’azienda e da quel momento non saranno più modificabili.
Un iter molto meno partecipato di quanto inizialmente non fosse stato comunicato: “Siamo in difficoltà – afferma Vignolo – perchè Trenitalia aveva promesso di coinvolgere i comitati per una consultazione entro il 15 novembre, ma in realtà i tabulati dei nuovi orari non sono mai arrivati. Ora ci è stato promesso che arriveranno a fine novembre”. Quando però, date le tempistiche fissate dall’azienda, gli orari non saranno più modificabili. Sarà solo in un unico incontro a Montecitorio che i comitati potranno incidere sulle decisioni di Trenitalia. Quando cioè oggi pomeriggio, alle 14, i vertici del Crufer (l’unione nazionale dei comitati pendolari) incontreranno la IX commissione della Camera dei Deputati e presenteranno un documento unitario.
“Il fatto che Trenitalia non abbia fornito i tabulati – commenta Vignolo – non solo ha disatteso le nostre prerogative come organo di consultazione e di controllo del gestore, ma anche quelle della Regione. Sappiamo che si sono confrontati su diverse tratte, ma non si capisce perchè l’azienda non voglia rendere noto lo schema completo”. Il timore di molti pendolari intanto è che Trenitalia abbia intenzione di tagliare i servizi in orari a bassa densità ma fondamentali per chi si deve spostare per lavoro, ad esempio nelle primissime ore della mattina (i viaggiatori temono la corsa delle 6.30). Una situazione che metterebbe la Regione con le spalle al muro, costringendola a finanziare autonomamente alcuni trasporti o a rinunciarvi del tutto.
Problemi che si sommerebbero ai disservizi vissuti quotidianamente dai pendolari e ben noti a chi viaggia in treno, anche se Vignolo riconosce anche alcuni miglioramenti rispetto a situazioni passate: “Con l’avvicinarsi dell’inverno non abbiamo ancora vissuto le vicende degli altri anni e solo un paio di volte abbiamo trovato le carrozze senza riscaldamento. Ma restano i ritardi, i malfunzionamenti, una gestione non ottimale nel servizio pulizie e una cattiva informazione”. Tutte questioni riportate sul documento che la Crufer presenterà a Montecitorio, e che presentano un quadro assai diverso dall’immagianario degli spot Freccia Rossa. “I dati in nostro possesso sulla soddisfazione degli utenti – afferma Vignolo -, sono un po’ diversi dai dati di feedback che ci vengopno forniti dall’azienda, che in realtà una vera e propria indagine non l’ha mai condotta. Anche perchè se venisse fatta si aprirebbe un po’ il “vaso di Pandora” e si percepirebbero i veri problemi”. Eppure secondo il presidente dei pendolari ferraresi è solo ascoltando l’utente che il servizio può dare qualità. “Manca un canale di intervento per i cittadini – conclude Vignolo – per raccolga le nostre proposte per prevenire i problemi. Ci vuole più attenzione, soprattutto durante le fasce protette in cui viaggiano i pendolari. Non sempre si può risolvere tutto con un abbonamento gratis, come accadde dopo i disservizi dellinverno scorso”.
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