
Florio Ghinelli
Il problema dei “falsi positivi” che ha impedito per anni all’Avis di Ferrara di ricevere sangue da donatori risultati poi negativi sembra possa risolversi a breve. Lo annuncia Florio Ghinelli, presidente provinciale dell’Avis, che spiega come la situazione si sia determinata e come potrebbe essere arrivata “la fine di questo iter penosissimo” che si trascina da anni.
“Questi donatori – commenta Ghinelli riferendosi ai casi segnalati da Estense.com – hanno perfettamente ragione. E certo nemmeno noi siamo contenti di tenere fermi circa 100 donatori, un numero che fra l’altro va moltiplicato per dieci se si fa riferimento all’intero territorio regionale”. Tutto ha inizio tre anni fa, quando da esami effettuati a Bologna sulle sacche di sangue, diversi donatori risultarono positivi ad alcune patologie, fra le quali anche l’epatite C e l’Hiv. “Può accadere ed è risaputo – continua Ghinelli – quando si utilizzano kit a elevata sensibilità. La prima preoccupazione è stata quella di inviare questi donatori al mio reparto in Day Hospital al Sant’Anna e lì dalle analisi sono risultati negativi. Purtroppo però abbiamo dovuto comunicare loro che attualmente non potevano donare, in quanto già classificati positivi alla prima analisi. Il fatto è che un protocollo del Ministero della Salute del 2005 poneva restrizioni ben precise. Quindi abbiamo fatto un nostro protocollo per poter riammettere tali donatori e qui è scattata una diatriba legale su una materia molto delicata che ha richiesto pareri anche a livello romano, con tempi con tempi biblici e un iter, ripeto, penosissimo”.
Ora nel nuovo protocollo Avis è stabilito che se una sacca di sangue risulta positiva a una prima analisi il donatore non viene subito classificato positivo, ma vengono effettuati ulteriori controlli. La problematica resta quindi per la situazione pregressa relativa ai circa cento donatori citati da Ghinelli e per i circa mille donatori dell’Emilia Romagna risultati “falsi positivi”. “La settimana scorsa sono stato in regione al Crs – conclude Ghinelli – e mi hanno riferito che dovremmo essere alla fine dell’iter. L’Avis, ovviamente, ha tutto l’interesse a sbloccare i donatori da questa situazione, essendo anche consapevole che una volta risolto il problema e probabile che qualcuno di loro non si presenti più a donare. Non appena avremo la notizia ufficiale, comunque, saremo i primi a informare tutti tempestivamente”.
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