Cronaca
21 Agosto 2013
Arresto e condanna per un nigeriano. Ha dichiarato di aver acquisito una laurea in ingegneria nel suo Paese

Catturato pusher laureato

di Redazione | 2 min

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polizia stazione grattacieloLa squadra mobile di Ferrara ha arrestato ieri in flagranza di reato di spaccio di droga, nella fattispecie cocaina, un nigeriano ritenuto uno degli spacciatori “al minuto” che era solito agire a piedi nell’area della Stazione-Grattacielo, il quale aveva localizzato in particolare la sua attività zona di corso Porta Po, via Porta Catena e via Oroboni.

La cattura è maturata grazie a un accurato appostamento degli uomini della Sezione Antidroga in via Porta Catena, dove hanno avuto modo di notare il giovane nigeriano, Momoh Muniru, che veniva avvicinato da un altro giovane, poi identificato in B.A., entrambi con un atteggiamento particolarmente guardingo. A debita distanza gli agenti hanno visto il nigeriano cedere una dose di cocaina ricevendo il pagamento con una banconota da 50 euro.

A quel punto i due sono stati bloccati e l’intervento ha consentito di rinvenire il denaro dato al nigeriano e la dose di cocaina ricevuta dall’altro; quest’ultimo ha fra l’altro cercato maldestramente di dissimulare lo scambio lasciando cadere la droga.

Nella mattinata di oggi il Tribunale di Ferrara ha convalidato l’arresto del nigeriano disponendone la sua immediata liberazione, senza che venisse applicata alcuna misura cautelare nei suoi confronti. Il giudizio direttissimo ha determinato una condanna con pena patteggiata di 1 anno e 6 mesi di reclusione e 2.000 euro di multa, oltre alla confisca di quanto sequestrato.

pusher laureatoDa notare che il giovane nigeriano era titolare di regolare permesso di soggiorno nel territorio italiano rilasciato per motivi umanitari ed era immune da precedenti di Polizia; secondo quanto da lui dichiarato sarebbe anche laureato in ingegneria nel suo Paese d’origine. Non si hanno tuttavia riscontri in tal senso, poiché non risulta svolgere alcuna attività lavorativa in Italia e si ritiene possa essere stato inserito dalla malavita nigeriana quale manovalanza per lo spaccio di cocaina. Dagli accertamenti è emerso che il giovane “acquirente” della dose di cocaina era uno straniero privo di documenti ed è stato pertanto affidato al locale Ufficio Immigrazione quale clandestino nel territorio nazionale, sconosciuto alle forze di polizia.

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