Cronaca
3 Agosto 2013
I 500 volumi sono stati donati grazie all'organizzazione dell’Ordine dei Medici di Ferrara

Libri in aiuto di Lampedusa

di Redazione | 2 min

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Bruno Di Lascio

Bruno Di Lascio

Qualche giorno fa il sindaco di Lampedusa, Giusi Nicolini aveva lanciato un appello lamentando la mancanza di una biblioteca sull’isola e quindi la conseguente assenza di libri. A rispondere prontamente ci ha pensato il presidente dell’Ordine dei Medici di Ferrara, Bruno Di Lascio con la collaborazione della giornalista Camilla Ghedini.

Ieri (venerdi 2 agosto) infatti sono stati inviati al sindaco Nicolini 500 libri raccolti durante l’emergenza terremoto  e la seguente lettera:

“Caro Sindaco,
inviandole questi 500 libri abbiamo accolto l’appello da Lei lanciato, con la convinzione profonda che la cultura sia bene inestimabile.
Questi testi, sono frutto di un appello lanciato alle case editrici lo scorso anno, all’indomani del terremoto che ha colpito l’Emilia Romagna, dalla giornalista Camilla Ghedini, che ha poi provveduto a distribuirli alle tendopoli della regione e a donarli a scuole, parrocchie, associazioni e ai Comuni del cratere ferrarese, che li hanno a loro volta destinati alle strutture che avevano subito danni.

A Ferrara, grazie alla sollecitudine di grandi e piccoli gruppi editoriali, scuole, università, associazioni e privati, ne sono giunti 21.345, provenienti da tutta Italia. Di questi, 1200 sono stati collocati in un modulo biblioteca-ambulatorio acquistato dall’Ordine dei Medici di Ferrara (attrezzato con libreria e strumenti per la prima emergenza) e donato alla Provincia affinché lo mettesse a disposizione della Protezione Civile e fosse pronto a partire in caso di emergenza.

Ecco perché abbiamo ritenuto, che parte di questi testi, potessero essere inviati a Lampedusa e messi a disposizione della collettività. Il Suo appello è pienamente conferme ai presupposti del nostro progetto.

I due appelli rispondono allo stesso obiettivo, ossia di utilizzare la cultura come strumento per abbattere la paura, per creare identità.
Come vedrà i volumi sono tutti timbrati col contrassegno ‘Terremoto 2012. Per non dimenticare’, questo per rispetto a chi ha donato, per ricambiare la fiducia ricevuta, perché anche il futuro ne conservi ‘memoria’.

Ci piace pensare, che ci sia uno scambio di generosità, tra l’Emilia ferita nel 2012 e Lampedusa, realtà più che masi vulnerabile.
Ci piace pensare che tra Lampedusa e Ferrara ci sia una sorta di stretta di mano, una promessa di fratellanza”.

Firmato

Bruno Di Lascio e Camilla Ghedini

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