Politica
15 Luglio 2013
Orlando a Ferrara. Da Tagliani assist alla geotermia: “allacciare più case al teleriscaldamento”

Il ministro su Basell: “Un polo della plastica”

di Redazione | 3 min

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di Daniele Oppo

Poco più di due ore e mezzo di colloqui in municipio, in due tavoli separati, con le istituzioni, il mondo produttivo e quello dei lavoratori ferraresi e poi la visita al petrolchimico: è la domenica pomeriggio del ministro all’ambiente Andrea Orlando, accompagnato a Ferrara dal deputato Pd Alessandro Bratti. Tanti i temi affrontati: cambiamenti climatici, sostenibilità ambientale, qualità dell’aria, agricoltura, Tares, sistema Sistri per la tracciabilità dei rifiuti, istruzione ma anche Parco del Delta e, soprattutto, Basell.

Proprio su quest’ultimo tema il ministro si è fatto carico di portare a Roma, sul tavolo del collega Falvio Zanonato, ministro dello Sviluppo, la questione dei licenziamenti e del disinvestimento sul centro ricerche Natta: “siamo molto interessati a una evoluzione del polo della plastica, sia bio che tradizionale, con procedimenti di innovazione tesi al riutilizzo e al riciclo –afferma Orlando, in implicito accordo con gli auspici dell’assessore comunale all’ambiente Rossella Zadro che spinge per un protocollo per fare di Ferrara un centro di recupero delle plastiche-, per questo il depotenziamento della ricerca è una fatto preoccupante e profondamente sbagliato”.

Situazione che, come più volte hanno sottolineato i sindacati da quanto Basell ha annunciato i licenziamenti e il disinvestimento nel centro ricerche, non riguarda solo Ferrara: “viviamo una fase drammatica dovuta sia allo smantellamento di qualsiasi politica industriale a livello nazionale sia all’opposizione irrazionale verso i nuovi contesti industriali, dobbiamo difendere le eccellenze sviluppate nel nostro Paese”. I sindacati ricordano al ministro come nel centro ricerche ci siano “competenze ed eccellenze uniche e da preservare per dare un segnale”, come sottolinea Massimo Zanirato della Uil.  Bratti, dal canto suo evidenzia come il percorso di bonifica e messa in sicurezza dal punto di vista ambientale siano state frutto di un processo di compartecipazione fra le varie parti in causa che ha portato Ferrara a poter ambire ad essere “un modello, un prototipo per guardare avanti nel rilancio di un certo tipo di chimica”. Si parla così di chimica verde, da biomasse: “Ferrara ha capito che la green economy e la riconversione degli impianti sono la strada da intraprendere e dimostra che il ruolo del pubblico è determinante per progettare, dirigere e coordinare l’attività di ricerca pubblica e privata per migliorare la sostenibilità dell’esistente e la realizzazione del nuovo.”

Ma sul tavolo arrivano anche altre questioni. Corradino Merli di Cna si augura che il nuovo sistema Sistri per la tracciabilità dei rifiuti “non veda mai la luce, perché è insostenibile per le piccole imprese”, prospettiva che però non trova il ministro in pieno accordo: “smantellare il sistema è impossibile, lo si può rendere più agile, questo sì, ma comunque rimango favorevole alla tracciabilità dei rifiuti”. Approvazione arriva invece verso le critiche rivolte da Matteo Musacci di Ascom riguardo la Tares: “bisogna effettivamente rivedere il sistema e non deve entrare nel calderone del Imu”, afferma Orlando.

In tema di risparmio energetico il ministro si dice a favore degli eco-bonus e annuncia l’esistenza di un tavolo di lavoro interministeriale per elaborare un sistema incentivante a livello comunale, legato al numero di adesioni private. Il sindaco Tiziano Tagliani coglie l’occasione per fare un assist alla geotermia e sottolinea come Ferrara sia una di quelle città soggette a problematiche legate alla qualità dell’aria e al particolato, motivo per il quale l’amministrazione “sta spingendo per allacciare una quota maggiore di case al teleriscaldamento”.

Infine, un invito a riconsiderare le politiche sui parchi nazionali, compreso quello del Delta, arriva da Bratti che trova un appoggio nelle parole del ministro: “ho chiesto di organizzare una conferenza nazionale in cui ci fosse anche Unioncamere, perché il tema deve essere quello dell’integrazione fra aree protette e attività commerciali circostanti”.

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