Nell’ottobre del 2012 una maxi indagine dei carabinieri dei Nas di Bologna portò a scoprire in 28 province in mezza Italia un perverso rapporto tra prescrizioni di medicinali e favori da parte di case farmaceutiche. La procura di Busto Arsizio, in provincia di Varese, iscrisse nel registro degli indagati 80 persone, tra cui 67 medici, accusati a vario titolo di prescrivere ormoni della crescita a bambini in cambio di regalie come viaggi all’estero o cospicue elargizioni di denaro.
Era l’indagine “Do ut des”, uno scambio di ‘favori’ che vedeva protagonisti informatori scientifici e specialisti. Un dare per avere che partiva dal consumo di farmaci biosimilari in cambio di benefici come viaggi all’estero, dispositivi tecnologici come gli iPad e anche in alcuni casi somme di denaro. Il tutto quantificato in circa 500mila euro ‘donati’ ai medici in cambio di migliaia di prescrizioni (vai all’articolo).
Il tutto veniva giustificato attraverso una falsa documentazione che attestava la dazione di danaro per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o come viaggi per partecipazioni a meeting internazionali.
Nel calderone dell’inchiesta – che ora vede indagate 48 persone (12 informatori scientifici e 36 camici bianchi) – sono finiti in maniera marginale anche due medici ferraresi, Ettore Degli Uberti, 67 anni, direttore dell’unità operativa di Endocrinologia, e Maria Rosaria Ambrosio, 53 anni, dirigente medico dello stesso servizio, nei cui ambulatori all’interno del Sant’Anna di Cona i Nas eseguirono anche delle perquisizioni.
I due specialisti – ai quali nei giorni scorsi è stato notificato l’avviso di conclusione indagini – sono accusati di corruzione e di comparaggio (favori economici in cambio di cambio della prescrizione di determinati farmaci, ipotesi disciplinata dall’art. 170 della legge 1265 del ’34). A loro, in concorso, la procura lombarda contesta di aver somministrato il farmaco omnitrope (un ormone della crescita) prodotto dalla Sandoz con un incremento sensibile nel periodo di tempo in esame.
E questo, secondo il pm Mirko Monti che ha firmato gli avvisi di conclusione indagini, in cambio di determinati favori. Alla dottoressa Ambrosio venne pagato il pernottamento in un lussuoso hotel di Milano nel novembre del 2009 in occasione di un convegno scientifico. Al reparto di Endocrinologia diretto da Degli Uberti arrivò invece una donazione di 10mila euro da parte della Sandoz.
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