Mattinata movimentata, quella di domenica 28 dicembre, a Pontelagoscuro, dove una accesa lite tra sei persone di nazionalità straniera è degenerata fino a finire nel sangue col ferimento di un uomo
La chiusura del Giubileo della speranza è diventata anche un atto di accusa contro le narrazioni che alimentano diffidenza e paura verso i migranti. Nell'omelia conclusiva, l'arcivescovo Gian Carlo Perego ha scelto di non edulcorare il tema, indicando con chiarezza le responsabilità culturali e politiche che, a suo giudizio, ostacolano una vera convivenza
Continua a crescere il valore della cultura a Ferrara e a Ravenna che insieme producono il 15% della ricchezza. La spinta propulsiva delle tecnologie digitali sta però ridisegnando profondamente il tradizionale volto del sistema produttivo culturale e creativo
L'intervento di Marzia Marchi dopo le preoccupazioni sollevate da Natale Finchi, dipendente di lunga data delle Farmacie Comunali, sull'ombra della privatizzazione
Ferrara si prepara a salutare il 2025 e ad accogliere il nuovo anno con una notte di festa diffusa che unisce spettacolo, musica e tradizione, confermandosi ancora una volta come una delle capitali italiane del Capodanno. Il cuore pulsante della serata sarà, come da tradizione, il Castello Estense, simbolo della città e scenografia d’eccezione per uno degli eventi più attesi dell'anno
Roma, 20 aprile, ore 22.30. Dario Franceschini è insieme ad Alessandro Bratti. Sono seduti a un tavolo di un ristorante nei pressi di Montecitorio. La folla dei delusi per la rielezione del presidente Napolitano lascia l’‘assedio’ alla Camera e si disperde per raggiungere il Quirinale. La protesta è finita, ma appena un gruppo di persone vede dietro al vetro il parlamentare ferrarese e lo riconosce, nonostante lui e Bratti si coprissero con la mano, inizia a contestarlo. Dal più innocente “che tte vada per traverso” fino a “traditore, buffone”. Urla, fischi, offese e grida: “Venduto!”.
Il deputato prova un timido dialogo. Apre la porta e chiede di lasciar cenare gli avventori. Ma viene subissato di urla. Un episodio “utile per capire cosa sta succedendo in Italia: la mia colpa è avere votato Napolitano e non Rodotà”, scrive ildiretto interessato su twitter, giusto poco prima di essere subissato di insulti ‘telematici’. “Piccolo promemoria per chi insulta in rete – replica il parlamentare -: abbiamo eletto Napolitano con i voti di Berlusconi, esattamente come fu per Ciampi nel 94”.
E sull’episodio del ristorante: “A mangiare in una trattoria. Passano centinaia di grillini che mi vedono, mi filmano, mi insultano. Mi sono scusato con gli altri clienti”. Peccato che non fossero grillini, o non solo. Tra i manifestanti sono visibili bandiere di ben altra provenienza.
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