Cronaca
14 Aprile 2013
Grande successo del comitato contro la droga, che in una settimana raddoppia le presenze

Zona Stadio, 150 ciclisti contro lo spaccio

di Ruggero Veronese | 4 min

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DSC08282“All’inizio ben pochi ci credevano, ma con una partecipazione di questo genere si può pensare che forse qualcosa sta davvero cambiando”. Parola dei componenti del comitato Zona Stadio, che anche ieri sera si sono incontrati per l’ormai consueta “pedalata contro lo spaccio”, l’iniziativa con cui i residenti del quartiere Giardino cercano di “riprendere il controllo della zona” contro il degrado urbano. Un’iniziativa che, dalla prima biciclettata di due settimane fa, sta riscuotendo un successo sempre maggiore: erano 152 gli abitanti delle vie nella zona dello stadio Mazza che ieri sera, alle 21, si sono ritrovati all’angolo tra corso Piave e via Fortezza, con il proposito di pedalare tutti insieme per qualche ora e di rendere più viva e frequentata l’area.

“Non deve passare l’idea delle ronde”, si erano raccomandati alcuni dei membri più attivi del comitato durante il primo incontro. E infatti l’atmosfera che si respira incontrando il gruppo di ciclisti per le strade della città è quasi quella di una festa in movimento, con persone di tutte le età che cominciano a conoscersi e scherzano insieme mentre davanti si alternano i capofila che guidano il corteo. Quasi tutti indossano una giacchetta catarifrangente, e molti sono muniti di fischietti e trombette per accompagnare gli slogan lanciati dagli altri ciclisti: tra i più frequenti “Stop allo spaccio nel nostro quartiere” e “pedalata contro la droga”.

Tra le 21 e mezzanotte il gruppo si sposta in lungo e in largo in tutta la zona, dall’Acquedotto a piazzale Castellina, fino a raggiungere via Cesare Battisti dove alcuni residenti si affacciano ad applaudire dai balconi. Nel frattempo in un locale di via Ortigara, di fronte al lato ovest dello stadio, è in corso un controllo da parte della polizia per identificare i frequentatori e verificare le licenze. Le volanti restano sul posto per circa un’ora e mezza, e una volta ripartite il corteo passa davanti all’attività. Anche se non scoccano scintille tra i residenti e i clienti ancora fermi all’esterno, durante la pausa successiva il presidente della circoscrizione Girolamo Calò, tra i partecipanti (“ma solo come semplice residente”) alla pedalata notturna, prega di evitare quel passaggio. “C’è appena stato un controllo della polizia, e dobbiamo fare in modo che le nostre iniziative non vengano viste come una provocazione. Per questa sera giriamo per le strade a lato, non dobbiamo scaldare gli animi”.

Il rischio infatti è che i più irruenti si lascino trascinare dalla foga, dall’entusiasmo o dal senso di sicurezza del gruppo e cerchino lo scontro verbale con persone che, spesso troppo frettolosamente, vengono giudicate come spacciatori solo dal colore della pelle, trasformando così una legittima lotta al fenomeno della droga in un vero e proprio scontro etnico. Nel gruppo non mancano però le figure che si assumono la responsabilità di richiamare all’ordine gli animi più caldi, e di non far degenerare le “pedalate contro lo spaccio” nelle ronde che fin dall’inizio si sono volute evitare. Intanto l’obiettivo che si erano proposti gli organizzatori è raggiunto anche questa sera: durante le tre ore in cui il comitato ha girato per le strade si sono viste ben poche figure o automobili sospette nella zona dello stadio, segno secondo alcuni “che anche i clienti abituali degli spacciatori hanno capito che l’aria sta cambiando, e di sicuro anche il blitz di venerdì scorso al pub in viale IV novembre è un buon segno”. Un po’ più movimentata invece la situazione nell’area tra piazzale Castellina e la stazione, dove successivamente, attorno all’una di notte, si è verificato un violento litigio che ha richiesto l’intervento della polizia (vai all’articolo).

l successo del comitato, che in una settimana ha quasi raddoppiato i circa 80 partecipanti del venerdì precedente, sta attirando l’attenzione anche delle istituzioni, con sindaco e prefetto interessati a incontrare gli organizzatori per coinvolgerli nel nuovo Patto per la sicurezza. “Abbiamo avuto dei contatti telefonici, ma non c’è ancora nulla di definito – afferma Massimo Morini, il cittadino che assieme alla moglie ha lanciato l’idea del comitato -. Per il momento siamo molto contenti della risposta che i cittadini stanno dando a queste iniziative, programmate e diffuse nel quartiere tramite mail, volantini e passaparola, e stiamo apprezzando l’intervento delle forze dell’ordine, in particolare della polizia di Stato che si è mostrata molto disponibile e ricettiva. Ora oltre alle nostre pedalate notturne  metteremo in piedi una serie di iniziative: l’idea è quella di rendere la nostra zona più frequentata e vivibile, a vantaggio di tutta la città”. Intanto alcuni residenti si sono ritrovati nelle ore scorse nel parchetto dell’acquedotto per pitturare le lenzuola e gli striscioni che da lunedì mattina saranno esposti sui balconi dei condomini. Il messaggio, come sempre, è semplice e diretto: “Stop alla droga”.

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