Bondeno. Proseguono le iniziative che cercano di contribuire al progetto di mobilità sociale gratuita del territorio. Divenuta un argomento di stretta attualità, vista la distanza che separa i cittadini matildei dai servizi sociosanitari per acuti. L’ultima in questo senso è quella di Europa Servizi, realtà con sede a Milano, già attivissima nel Veneto, i cui operatori incaricati saranno impegnati nei prossimi mesi sul territorio comunale, allo scopo di acquistare un pulmino per sostenere la mobilità gratuita. L’iniziativa è stata presentata mercoledì 10 aprile, in municipio, alla presenza del vicesindaco, Luca Pancaldi, della referente di Europa Servizi, Marzia Battocchio, accompagnata dalla responsabile Chiara Benuzzi.

Con loro anche Maria Grazia Ferioli dell’associazione Papa Giovanni XXIII, che usufruirà del pulmino acquistato con le donazioni degli imprenditori locali, oltre a Mauro Tuzza e Irene Giambezi della casa famiglia di Gavello. “Mai come in questo momento, nella gestione della fase post-terremoto e della riorganizzazione sanitaria, che ha spostato verso Cona i servizi per acuti, diviene importante instaurare una collaborazione con l’associazionismo, nel trasporto dei soggetti fragili – avverte Luca Pancaldi –. Importante è anche il ruolo dell’impresa, che potrà avere visibilità ed essere in prima linea nell’aiuto del prossimo”.

Una lettera di presentazione del progetto è già stata inviata alle aziende del territorio. “Il pulmino verrà interamente finanziato dalle donazioni degli imprenditori locali, che potranno apporre il loro logo al mezzo, di cui beneficerà l’associazione Papa Giovanni XXIII; operante a livello locale. Sarà un servizio per l’intera comunità – assicura Marzia Battocchio – reso possibile da questo progetto che è stato patrocinato dal Comune. Contiamo di poter destinare il pulmino entro un arco di tempo di dodici mesi, forse anche prima: molto dipenderà dalla buona riuscita e dai tempi dell’operazione”.

Particolare importante, alla cerimonia in municipio sono stati presenti anche i giovani volontari del servizio civile. “Si tratta di un modo per fare conoscere anche a questi ragazzi – sottolinea Pancaldi – il ruolo e le competenze di un ente locale, che rappresenta un punto di riferimento per la collettività, anche nell’interfacciarsi all’associazionismo e con gli altri attori sociali che sostengono i nostri servizi sociali”.