di Daniele Oppo
Ferrara sarà il campo di una soluzione innovativa e sperimentale nel campo del sostegno alle aziende agricole e agro meccaniche grazie al protocollo di intesa per un finanziamento da circa 50 milioni di euro firmato tra la Provincia di Ferrara, Ismea, Camera di commercio, vari istituti di credito e associazioni di categoria.
Lo scopo è quello di facilitare l’accesso al credito alle aziende del settore agricolo che nel 2012 hanno vissuto un anno nerissimo fra siccità, terremoto e congiuntura economica. Proprio l’accesso al credito sembra però il dato più allarmante di tutti: secondo Stefano Calderoni, assessore provinciale all’agricoltura a livello nazionale si è assistito a una contrazione del 30% dei crediti concessi agli imprenditori agricoli, un dato che per l’Emilia Romagna è inferiore (-23%) ma comunque significativo e allarmante.
Il finanziamento avrà una durata di 36 mesi, sarà a tassi contenuti e avrà lo scopo di permettere alle imprese di pagare i debiti dell’annata agraria 2011/2012 e dare avvio alle anticipazioni per il 2012/2013. Anche i costi per le pratiche dovrebbero essere contenuti (non più di 150 euro per operazione) così come i tempi burocratici che dovrebbero aggirarsi sui 30 giorni.
La collaborazione con Ismea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, non è di poco conto, dato che può offrire garanzie fino al 70% del credito per le imprese agricole e fino al 80% per le giovani imprese agricole, costituendo dunque un fattore di facilitazione anche nella determinazione di un tasso di interesse vantaggioso.
L’accordo ha un carattere di modularità che Calderoni -durante la conferenza stampa di presentazione dell’intesa tenutasi, con la partecipazione di tutti gli aderenti, nell’aula del Consiglio provinciale- tiene a sottolineare: “trimestralmente verificheremo l’andamento di questo accordo perché vogliamo misurarne i risultati”. Come si legge nel testo dell’intesa tali controlli potranno anche intervenire nella definizione dei necessari correttivi di eventuali punti critici.
“È un protocollo che può diventare un intervento pilota anche a livello nazionale”, spiega ancora Calderoni che già guarda al futuro: “oggi salviamo, domani rilanciamo; vogliamo pensare ad un accordo che rilanci gli investimenti”. Anche Arturo Semerari, presidente di Ismea, sembra concordare: “questa iniziativa è la prima in Italia, con un intervento di questo genere il rischio di sistema si riduce”. La senatrice Maria Teresa Bertuzzi, che ha fatto da collante fra Roma e Ferrara, è sulla stessa linea: “questo laboratorio ferrarese può diventare una modalità e uno strumento da diffondere nell’intero Paese”. Soddisfazione arriva infine anche dal presidente della Provincia Marcella Zappaterra: “questo non è un punto d’arrivo e non è neppure un punto di partenza perché è da tempo che lavoriamo per il settore agricolo; è un altro step, uno strumento concreto per tamponare l’emergenza, consentire alle aziende di sopravvivere per poi pensare agli investimenti”.
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