
Parte del materiale sequestrato in fase di indagini
Rubavano l’identità di ignoti per attivare conti correnti e mutui di cui poi usufruivano alla faccia degli ignari benefattori. Continua, dopo la sospensione per il decreto terremoto, il processo a carico di Sonia Palla, 48enne ex cartomante di Stienta (in provincia di Rovigo) accusata di frode aggravata. Con lei alla sbarra ci sono Gianni Atti, 55enne, di Ferrara, Domenico Cagnetta, Roberto Bertoli, Stefano Pantaleo, Giuseppe Spano, Ugo Baraldi e Romano Frabetti.
Altri due imputati, Annunziatino Romeo e Assunto Luigi Morabito, entrambi calabresi, hanno già patteggiato pene rispettivamente di 2 anni (e 400 euro di multa) e 1 anno e 8 mesi. I fatti risalgono agli anni 2007 e 2008, con le indagini dei carabinieri che partirono dalla denuncia di una donna di Poggio Renatico. La malcapitata si era vista attivare una carta di credito mai richiesta.
L’attivazione era stata effettuata attraverso l’utilizzo fraudolento delle generalità della donna che, informata tempestivamente dalla propria banca – a sua volta avvisata dalla società finanziaria – di alcune operazioni “sospette”, aveva appreso di essere vittima di un raggiro che stava per causarle significativi danni economici.
L’inchiesta porterà alla scoperta di numerose persone “derubate” dell’identità, con tentativi di prelevare a loro nome denaro contante o attivare mutui e finanziamenti, e con conseguente coinvolgimento come persone offese di compagnie telefoniche, concessionarie e finanziarie.
Ieri in aula hanno deposto davanti al giudice Alessandro Rizzieri, i testi della pubblica accusa, sostenuta dal pm Stefano Antinori. A confermare l’impianto accusatorio della procura sono state le deposizioni di alcuni rappresentanti delle compagnie telefoniche Tre e Tim, che stipularono contratti con gli imputati. Lo stesso vale per il direttore di una filiale di una banca locale nella quale venne acceso uno dei conti correnti contestato.
Il processo riprende il 28 febbraio.
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